Alcuni giorni fa abbiamo evidenziato l’avvio di un intenso improvviso riscaldamento stratosferico sopra l’Antartide, ora che da quelle parti l’inverno sta finendo. L’evento meteo è degno di nota, in quanto ci sono pochi precedenti e non è frequente, a differenza di quanto avviene nell’Emisfero Boreale.
Si parla di un aumento termico quantificabile in circa +50°C in pochi giorni, così da configurarsi come stratwarming molto intenso. Gli episodi degni di nota di stratwarming al Polo Sud sono piuttosto rari con solo due casi registrati, il primo verificatosi nel settembre 2002 e l’altro nel settembre 2010.
I dati mostrano che questo stratwarming diventerà il più forte tra i pochi precedenti degli ultimi decenni al Polo Sud. Le proiezioni meteo NOAA / CPC mostrano come il riscaldamento tenti di propagarsi dalle alte quote verso il basso, producendo un rallentamento del Vortice Polare e l’aumento della pressione.
Si dovrebbero quindi creare condizioni adatte alla realizzazione d’irruzioni fredde dal Polo verso i Continenti circostanti. Nella prossima settimana un travaso d’aria fredda è atteso verso l’Australia, con temperature ben inferiori al normale su molte aree centro-meridionali del Continente.
Questo riscaldamento stratosferico è così intenso da produrre ripercussioni anche in riferimento al famigerato buco dell’ozono, la cui formazione avviene di solito in questo periodo con la presenza di nubi nell’aria fredda combinata ad un aumento della radiazione solare.
Un evento di riscaldamento stratosferico limita le dimensioni del buco dell’ozono, che è ben al di sotto rispetto alla norma. Questa situazione dovrebbe mantenersi anche man mano che il riscaldamento stratosferico andrà ad indebolirsi.