Lo storico Blizzard che ha colpito Chicago dalle ultime ore di martedì 1 febbraio (vedi anche www.meteogiornale.it/notizia/19726-1-stati-uniti-gelo-e-blizzard-chicago-sommersa) si è sostanzialmente esaurito nella tarda mattinata di mercoledì 2. Il blizzard ha rispettato le previsioni di “major snowstorm” e si è piazzato al terzo posto tra le più grandi tempeste di neve nella storia di Chicago. Un totale di 20,2 inches (pollici) di neve, pari a 51 cm, ha sepolto il Chicago O’Hare International Airport (il sito ufficiale di osservazione meteorologica della città), dato aggiornato alle 10.30 locali di mercoledì.
La tempesta di fine gennaio 1967 rimane in cima alla lista delle più grandi tempeste di neve a Chicago, con i suoi 23,0 inches (58 cm abbondanti).
I 13,6 inches (34,5 cm) caduti nella sola giornata di martedì hanno fatto del 1° febbraio 2011 il giorno di febbraio più nevoso di sempre. Il record precedente era detenuto dal 18 Febbraio 1908, con 11,5 inches di neve.
La nevicata intensa si è esaurita in tarda mattinata, episodi nevosi più sporadici hanno continuato a esservi nel pomeriggio, mentre il vento dovrebbe continuare a soffiare anche nella notte seguente, dando luogo a scaccianeve. Condizioni di tempo simile sono attese da Milwaukee, Wisconsin, ad Alpena, Michigan. La neve spostata dal vento dovrebbe rendere ulteriormente difficile la circolazione stradale, molte strade e autostrade in tutta la regione dei Grandi Laghi sono state intransitabili mercoledì 2 febbraio.
A Chicago molte auto bloccate nella neve sono state abbandonate dai conducenti, stessa sorte è toccata anche ad alcuni autobus, ma il servizio di trasporto pubblico è riuscito a garantire molte corse, seppure con ovvi ritardi e disagi.
Sarà molto difficile tenere le piste libere negli aeroporti della regione, portando a ulteriori ritardi e cancellazioni. I viaggi aerei stanno diventando un incubo per molte persone, con un effetto a cascata che sta portando conseguenze anche lontano dai Grandi Laghi. I notevoli problemi (1300 cancellazioni nella sola giornata di martedì) registrati all’aeroporto O’Hare, uno dei più trafficati del mondo, stanno infatti avendo un impatto significativo sui voli in tutti gli Stati Uniti. L’aeroporto non ha comunque completamente interrotto l’attività, come pure l’altro scalo cittadino di Midway.
Come detto, le condizioni meteo peggiori si sono avute a Chicago tra martedì pomeriggio e la notte su mercoledì. Durante quel periodo, Chicago sopportato per più di 12 ore raffiche di vento in prossimità o oltre i 65 km/h. I venti hanno fatto turbinare la neve, mantenendo la visibilità a un quarto di miglio (400 m) o meno per la maggior parte di quelle 12 ore. Nel sobborgo di Chicago chiamato Elk Grove Village, i cumuli di neve ventata hanno raggiunto localmente i 2,10 m tra le case.
Temporaneamente, tuoni e fulmini hanno accompagnato il blizzard, mentre i blackout causati dal maltempo hanno riguardato oltre 95000 utenti nell’area di Chicago (62500 in città).
La neve che ha seppellito Chicago non è certo l’unico dato significatiovo. Molte altre zone del Midwest hanno registrato accumuli nevosi molto abbondanti ad opera del blizzard. Alle 7 del mattino di mercoledì 2 febbraio già si segnalavano questi accumuli: Hannibal (Missouri) 50,8 cm, New Bloomfield e Butler (Missouri) 48,3 cm, Des Plaines (Illinois) 44,5 cm.
A Madison, Wisconsin, gli 8,3 inches (21 cm) caduti martedì 1° febbraio hanno frantumato il record di maggiore nevicata “di giornata”, di 3,5 inches del 1915. Un record di neve è già stato stabilito anche per mercoledì 2. I 18,3 cm (7,2 inches) che già erano caduti alle 7 a Lansing, Michigan, hanno abbondantemente superato il precedente record del 2 febbraio, che era di 2,9 inches (nel 1970).