Siamo ad esaminare le previsioni del modello matematico statunitense CFS, che annuncia l’arrivo di altri due mesi di gran gelo sul nostro Continente, in accordo con le previsioni effettuate da altri modelli stagionali.
Il modello CFS, oltre che basarsi sulle anomalie oceaniche, ha anche una componente di calcolo deterministica, in altre parole, è un primo importante tentativo di “estendere” le previsioni dei modelli a breve termine su scala stagionale.
Come si è detto all’inizio dell’articolo, le previsioni sono orientate al freddo: Febbraio presenterebbe un’anomalia di freddo pronunciato, con massimi tra l’Europa Orientale e Settentrionale, dove le anomalie termiche su base mensile risulterebbero di -3/-4°C.
Ma il freddo si estenderebbe anche all’Europa Occidentale ed all’Italia.
Ugualmente freddo è previsto anche il mese di Marzo, su tutto il Continente, anche se con anomalie termiche un po’ meno accentuate (-2/-3°C).
Riguardo alle precipitazioni, sono previste sopra la norma su tutto il Mediterraneo, sia in Febbraio che in Marzo, e sotto la norma sulla Penisola Scandinava, a dimostrare dove prevalentemente si andranno ad insinuare le aree anticicloniche.
A dire il vero, il modello non vedrebbe particolari ondate di caldo sull’Italia neanche nel periodo Primaverile – Estivo, anche se è molto presto per fare una previsione del genere.
Riferendosi al run CFS, e scendendo maggiormente nel dettaglio (anche se, così facendo, tali previsioni perdono abbastanza di attendibilità), possiamo dire che una fase un po’ più mite del tempo potrebbe intervenire nel corso della terza decade di Febbraio.
La prima decade di Marzo, invece, vedrebbe una possente irruzione siberiana tra i giorni 5 e 10 del mese, con formazione di un blocco occidentale all’Atlantico.
Ne conseguirebbe aria molto fredda sulla nostra Penisola e temperature basse per la seconda decade del mese.
Nel corso della terza decade probabile ritorno delle perturbazioni atlantiche.