Un cuneo anticiclonico di matrice sub-tropicale si va espandendo con decisione verso le regioni italiane, con maggiore interessamento delle regioni centro-meridionali, mentre il Settentrione risentirà del passaggio di nuvolaglia irregolare e poco consistenti, legate alle propaggini più meridionali del flusso perturbato atlantico. Sull’Europa Centrale riprenderanno infatti a scorrere le perturbazioni atlantiche: nella mappa in basso possiamo notare la situazione barica attesa nelle ore centrali di mercoledì 7 Ottobre, momento di massima espansione dell’alta pressione, incentivata da un’ondulazione atlantica ad ovest che proverà a spingere lentamente verso levante.
L’aspetto peculiare, legato a questa prepotente invasione anticiclonica, sarà direttamente legato all’aria calda di provenienza nord-africana. In questi casi, per valutare l’entità di un’avvezione calda in quota, prendiamo riferimento dalle mappe relative alle termiche previste all’altezza di 850 hPa (1500 metri d’altitudine): l’anomali sarà piuttosto significativa, con termiche superiori ai 15 gradi e punte prossime ai 20 gradi in Sardegna, un valore degno di un’onda di calore quasi estiva. Le mappe che seguono mostrano l’evoluzione delle isoterme tra mercoledì 7 e giovedì 8 ottobre.
A questo punto, è interessante notare quali temperature si potrebbero raggiungere al suolo. Prendendo in considerazione la giornata di giovedì, il modello WRF indica la possibilità di punte attorno ai 28-30 gradi in alcune zone del nostro Paese, fra le quali la pianura emiliana orientale, l’entroterra marchigiano, il Tavoliere e la Sardegna.
In base alle elaborazioni modellistiche, questa incisiva fase calda anticiclonica non sembra destinata a durare troppo a lungo, come invece poteva sembrare solo qualche giorno fa. A tal proposito, appare eloquente la mappa multimodel prevista per la notte fra venerdì 9 e sabato 10 Ottobre: si evidenzia chiaramente la rottura dello scudo anticiclonico nord-africano sul cuore del Mediterraneo.