Come si temeva, il maltempo non accenna ad allentare definitivamente la morsa e si attendono altre ore di forte apprensione per le zone maggiormente colpite dalle copiose precipitazioni. Una fase di relativa tregua sta caratterizzando il meteo odierno sui settori di Nord-Ovest, ma non si può ancora tirare un sospiro di rilievo. Tutto nasce dal fatto che il vortice perturbato resta ancorato poco ad ovest dell’Italia e non ha avuto modo di seguire una naturale evoluzione verso levante, stante la presenza di una tenace struttura anticiclonica di blocco sull’Est Europa.
Questa trottola di bassa pressione si è ormai isolata sul Mediterraneo, tagliata rispetto al flusso principale atlantico che l’ha partorita e lasciata in eredità. Un’eredità davvero pesante, anche perché l’intera struttura non accenna a placare la sua forza e mostrare segni di colmamento, ben alimentata dalle acque più calde del Mediterraneo. Quello che stiamo osservando in queste ultime ore è anzi addirittura un ulteriore approfondimento del minimo barico nei livelli più bassi dell’atmosfera, supportato da un cuore d’aria relativamente più calda in quota.
Si tratta dei tipici segnali di circolazione barotropica (invece che baroclina) che caratterizza queste figure denominate TLC (Tropical Like Cyclone) piuttosto inusuali, ma non troppo rare sul Mediterraneo. In questi casi il vortice diventa pienamente autonomo e alimenta gran parte della sua energia dal calore latente fornito dal mare, con la convezione temporalesca che diviene potenzialmente esplosiva nei pressi del centro del sistema ciclonico: al tempo stesso la ventilazione diventa notevolmente sostenuta per l’accresciuto gradiente barico in prossimità del perno di sistema temporalesco. Di solito, è poi riconoscibile il tipico occhio del ciclone dentro la massa temporalesca, tramite l’osservazione con lo strumento satellitare.
Le proiezioni modellistiche indicano un lento spostamento di questo piccolo ciclone mediterraneo verso nord, con l’occhio del vortice che tenderà a portarsi dal tratto di mare compreso fra Baleari e Sardegna in direzione del Mare di Corsica. Questa dinamica comporterà il probabile coinvolgimento fra la notte ed il mattino di domani (8 novembre) di un nuovo imponente malloppo perturbato, con degenerazione temporalesca, in risalita verso Liguria e Piemonte, regioni già martoriate dal maltempo senza tregua. Per fortuna sembra che il vortice debba poi rapidamente sgonfiarsi in loco, consentendo così l’avvio di quel graduale miglioramento che prenderà il sopravvento verso metà settimana.