L’Anticiclone in elevazione a tutte le quote su Spagna e Francia s’è già collegato con una cellula Altopressoria di stampo termico presente a più alte latitudini, fra nord della Russia ed est della Penisola Scandinava, tutte zone ove persistono valori termici al suolo molto bassi.
Tale fusione di Anticicloni di matrice diversa ha dato luogo ad una figura ibrida, che avrà la sua importanza per quanto concerne l’Italia già nella prospettiva del week-end, come vedremo a fine analisi in un breve cenno all’evoluzione.
Tale spinta Anticiclonica da sud-ovest verso l’Europa centrale anzitutto è alla base dell’evoluzione a cut-off del minimo barico attualmente in azione sul Tirreno di 1009 hPa, come evidenzia la sinottica attuale.
Il minimo depressionario, restato così solitario e senza più l’alimentazione del vortice oceanico d’Islanda di cui è figlio, è in fase di graduale colmamento anche se subirà una nuova rivitalizzazione una volta giunto fra Egeo ed isola di Creta fra le giornate di domani e dopodomani, a causa della discesa d’infiltrazioni d’aria fredda.
Al momento la ruota Depressionaria è responsabile del maltempo in atto fra il medio e basso Tirreno, ma la ritornante orientale sta favorendo la risalita perturbata piovosa verso le coste del medio ed alto Adriatico.
Al di fuori dell’azione perturbata del vortice si trova come previsto gran parte del settentrione, ad eccezione dell’Emilia Romagna, area interessata proprio dalla risalita dell’occlusione frontale.
Molto ampi i rasserenamenti specie sulle zone di nord-ovest, ove peraltro si fanno localmente sentire gli effetti dei venti di foehn in discesa dalle Alpi, in termini di temperature in forte rialzo sulle aree pianeggianti.
Tali correnti favoniche sono favorite proprio dall’elevazione dell’onda Anticiclonica verso l’Europa centro-occidentale, che garantisce gradiente barico relativamente accentuato fra i due versanti alpini. Infatti sul versante estero si misurano valori di pressioni superiori di oltre 5 hPa rispetto alle zone di crinale del confine italiano.
Il Piemonte e la Liguria risentono in maniera più intensa dell’effetto delle correnti che, in rapida discesa dalle Alpi, si riscaldano per compressione adiabatica. Fra i valori più eclatanti, segnaliamo i 20 gradi del Cuneese, i 18 gradi di Torino Caselle. Temperature di ben 20 gradi anche sulla Riviera Ligure compreso il capoluogo, mentre in Lombardia si misurano valori più contenuti fra i quali spiccano i 16 gradi di Milano, che rappresentano pur sempre un valore primaverile abbondantemente oltre la media del periodo.
Peraltro questo riscaldamento è favorito dal progressivo rialzo della quota dello zero termico in quota, che si avvicina proprio in queste intorno ai 2500 metri sui settori alpini occidentali (Alpi Marittime, Alpi Cozie e Cuneese), associato all’effetto della rapida risalita dei geopotenziali per l’espansione dell’onda altopressoria proveniente da sud-ovest.
Discorso diverso al centro-sud, ove l’afflusso d’aria fresca post-frontale al seguito del fronte ha determinato un deciso calo termico a tutte le quote, tranne le estreme regioni meridionali e la Sicilia, ove si è risentito in questa prima fase della giornata della risalita delle correnti pre-frontali sud-occidentali, con Catania che ha raggiunto ben 22 gradi.
A fine giornata, con il trasferimento del vortice sullo Ionio, anche al sud i venti assumeranno una componente più fresca settentrionale, ed il peggioramento tenderà a localizzarsi sui versanti ionici.
La situazione per il week-end ha assunto connotati maggiormente complessi, ed è meno lineare del previsto per la posizione dell’Anticiclone nei bassi strati, ove i massimi barici si posizioneranno fra Europa nord-orientale e Russia.
Anzitutto, già domani giungerà aria moderatamente più fresca dapprima sulle Alpi orientali, e poi lungo l’Adriatico per l’azione di una modesta goccia fredda, i cui effetti in termini di fenomeni saranno piuttosto localizzati.
Un nuovo modesto impulso freddo dall’est Europeo giungerà nella giornata di sabato, e questo appare destinato a infilarsi più direttamente nella Val Padana, per via dell’attrazione barica favorita da un nuovo vortice, in isolamento nel contempo sul Mediterraneo occidentale.
Tale vortice di cui detto fa parte di una nuova saccatura, che un po’ faticosamente tenderà a spingersi verso i settori occidentali, a partire dalla Sardegna, ma con coinvolgimento che nel corso di domenica si estenderà a molte regioni italiane.
E sule nord-ovest italiano potrebbe dar luogo a qualche nevicata a bassa quota in particolare sul basso Piemonte, Emilia e bassa Lombardia, proprio per la confluenza con l’aria più fredda entrata nel frattempo nei medi-bassi strati dell’atmosfera da est.
La situazione appare interessante anche per il seguito, anche se i modelli divergono non poco, e per il momento il lungo termine non è facilmente inquadrabile.
Tuttavia, in conclusione emergono importanti elementi nella prospettiva breve: si esaurisce temporaneamente la forte spinta Atlantica, che ha pilotato numerosissimi sistemi frontali sul Mediterraneo centrale in questa prima metà del mese di Febbraio, ed anche la prossima saccatura sembra destinata ad un’evoluzione a cut-off, a conferma di un parziale allentamento della forza della corda ondulata oceanica.
Inoltre, le parziali ingerenze d’impulsi d’aria fresca continentale dai Balcani e dall’est Europeo, che potrebbero rappresentare un’ipotetica eventuale variante nel futuro a più lungo termine, considerate le elevate possibilità di una forte ondata di gelo sulla Russia e su parte dell’est del nostro Continente, per la prossima settimana.