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SPARIAMO un po’ di freddo su Mosca. Ma nel sud del Globo il gelo è record

di Andrea Meloni
06 Ago 2010 - 12:08
in Senza categoria
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Ogni settimana succedono diversi disastri climatici nel Pianeta.
Mosca, megalopoli d’Europa è avvolta dalla più imprevedibile e peggiore situazione climatica che si potesse immaginare. Lo scorso inverno, il Servizio Meteo russo aveva sperimentato, con insuccesso, di modificare il clima della città, dissolvendo le nubi foriere di nevicate. Ma la natura ha avuto il sopravvento, e Mosca ha visto le peggiori tormente di neve degli ultimi decenni, con caos ai trasporti e disagi.

Adesso l’emergenza è il caldo. L’entità dell’ondata di calore è di proporzioni superiori a quelle vissute da molti europei nel 2003 e nel 1983, interessa con valori di temperature circa 15 gradi oltre la media un territorio vastissimo della Russia europea.

Anche l’Ucraina, dopo le grandi alluvioni di giugno, è interessata dall’evento di portata storica. Il territorio interessato dalla calura è quasi doppio rispetto a quello dell’Europa occidentale e centrale messe insieme, e come detto, si parla di anomalie termiche tra i 10 e 15 gradi superiori alle norma del periodo. Va anche sottolineato che nei climi continentali l’ampiezza degli estremi termici è maggiore rispetto a zone con clima oceanico o mediterraneo. Però, l’evento in atto, è di portata storica.

La situazione oggi è divenuta molto delicata: i maggiori quotidiani nazionali riportano notizie poco rassicuranti, sia per il caldo, oggi in centro si avranno 40 gradi, ma soprattutto per la miscela di sostanze inquinanti che divengono deleterie per gli organismi più delicati (si invita a rimanere a casa). Inoltre la città è avvolta dal fumo che riduce la visibilità a circa 300/400 metri. Molti moscoviti per stemperare la calura trascorrono ore ed ore nei fiumi e le fontane, e purtroppo a decine sono annegati. Solo nella giornata di ieri, 40 morti per annegamento, mentre non sono noti i numeri dei morti per il caldo.

L’ondata di calore, ormai di portata biblica, sta danneggiando le enormi piantagioni di grano, tanto che le autorità hanno imposto il divieto alla loro esportazione. Questa decisione causerà un aumento del prezzo di questa materia prima in tutto il Mondo, con rischi per le popolazioni più povere del Pianeta.

Nel frattempo, nel Sud del Globo l’inverno è rigido, le aree costiere del Continente Antartico, anche grazie all’aumento globale della temperatura, hanno avuto maggiori nevicate e quindi un’estensione via via superiore dell’estensione dei ghiacci. Dalle regioni polari continuano a sprigionarsi bolle d’aria molto fredda che in questi giorni hanno interessato anche il Brasile, con insolite nevicate quasi a latitudini tropicali. Allo stesso tempo, però, rammenterete quanto fu terribilmente calda l’ultima estate in varie zone dell’emisfero, con evento di caldo di portata storica in Australia, dove regioni dal clima mite furono interessate per settimane da temperature di oltre 40 gradi.

In Italia il clima è pazzerello, dopo il caldo di luglio, abbiamo avuto una media nazionale di circa 2 gradi sopra la media, agosto è iniziato con temporali e fresco su molte zone, e le previsioni a lungo termine per metà mese nascondono un’evoluzione incerta. Una cosa appare certa, nei prossimi 15 giorni non sono attese onde di caldo anomalo, e ciò, in un’epoca di così diffusi eventi estremi, è un’ottima notizia.

C’è da chiedersi, cosa succede al Pianeta? La risposta nessuno ce l’ha, si possono fare supposizioni, come quella della teoria che vede un incremento degli eventi estremi, che per certi versi, seppur criticata, è quella più credibile.

Di sicuro la Società Moderna è molto vulnerabile ai cambiamenti climatici, più dei nostri antenati, che seppur con minori risorse, quando il clima diveniva ostile migravano verso terre più ospitali.

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