C’era tanta attesa per il lancio del primo volo con equipaggio umano della capsula SpaceX Crew Dragon, l’avventura spaziale firmata dall’azienda Tesla di Elon Musk e dalla NASA, per la missione denominata Demo-2.
Alla Nasa si era svolta lunedì l’ultima riunione prima della missione, per ricontrollare tutti i dettagli. Il lancio, con destinazione Stazione Spaziale internazionale, era previsto dalla base di Cape Canaveral per le ore 22:33 e 33 secondi (ora italiana) di mercoledì 27 maggio, ma è stato rinviato all’ultimo per maltempo.
Quando mancavano appena 17 minuti alla partenza ed erano a buon punto le operazioni di caricamento del propellente, il lancio è stato rinviato di tre giorni a sabato 30 maggio. Questa sarà la prossima finestra valida, con il lancio che rappresenta il ritorno ai voli spaziali della NASA dopo quasi dieci anni.
Troppo minacciosi i temporali nella zona per consentire il lancio del razzo. L’ultima volta che un equipaggio si era lanciato all’esplorazione dello spazio dal suolo americano risale al 2011. L’attesa era anche per il nome della navetta, che doveva essere svelato dagli astronauti Doug Hurley e Bob Behnken.
La tradizione degli astronauti che scelgono il nome delle capsule risale al programma Mercury, quando Alan Shepard, il primo americano nello spazio nel maggio 1961, chiamò la capsula Freedom 7. Si prosegue così in questa lunga consuetudine.
La capsula SpaceX porterà Behnken e Hurley sulla Stazione Spaziale Internazionale. I due astronauti sono veterani dello spazio, selezionati nel corpo astronauti della Nasa nel 2000 e hanno volato in due missioni dello Shuttle nel periodo fra il 2008 e il 2011.