Una voragine perturbata sta mettendo da giorni alla frusta il comparto centro-orientale del Continente, con ripercussioni anche sull’Italia marginalmente lambita dalla vasta circolazione fresca ed instabile. La situazione circolatoria sul Vecchio Continente appare in fase di stallo, dominata da una depressione, il cui perno sta rimanendo stazionario nei pressi della Polonia. In questo modo i fenomeni precipitativi più importanti, esaltati dal riscaldamento diurno, tendono a perserverare sulle stesse zone, penalizzando in misura maggiore le aree nord-orientali europee.
Quali le nazioni più colpite dal maltempo? Anzitutto la Polonia, ove si sono avute le maggiori precipitazioni negli ultimi giorni, e l’est della Germania: su quest’ultima zona un’area temporalesca si è sviluppata anche nelle ultime ore. I vivaci contrasti termici, rispetto all’opprimente calura che si era manifestata esattamente una settimana fa, hanno stimolato episodi di maltempo anche particolarmente incisivi: l’ultimo della serie si è avuto su Copenhagen, con un nubifragio temporalesco che ha letteralmente assediato la capitale danese nella serata di sabato, scatenando il caos.
In appena due ore, secondo fonti locali, sarebbero caduti la bellezza di 150 millimetri, un evento senza precedenti: la pioggia violenta è caduta in un lasso di tempo eccessivamente breve per essere ammortizzata e così alcuni quartieri e sono state sommersi da oltre mezzo d’acqua, in quella che è stata una vera e propria alluvione lampo che, oltre ai danni, non ha però causato vittime o feriti. Si tratta di un evento del tutto eccezionale per la città, assolutamente non abituata a diluvi così estremi che caratterizzano invece maggiormente le zone interne dell’Europa Continentale.