Sono decisamente sorprendenti i primi dati registrati durante il primo tuffo della sonda Cassini nello spazio tra il pianeta e il primo anello. Sulla regione ci sono molto meno polveri di quanto si ipotizzava ed è stato quindi trovato quello che è stato chiamato il “grande vuoto”: sicuramente si tratta di un bene per la missione, in quanto le polveri, colpendo la sonda, avrebbero potuto compromettere il funzionamento di qualche strumento. Sono sorti però dei grandi interrogativi per gli scienziati, rimasti perplessi di fronte a questa inattesa presenza di così scarse particelle.
Nei grafici si vede, in alto, l’elevata concentrazione di granelli di polvere (in rosso) rilevati durante il passaggio tra gli anelli più lontani di Saturno a dicembre 2016. In basso è invece rappresentato il passaggio dello scorso 26 aprile: i granelli sono pochissimi, quasi assenti sulla regione tra l’atmosfera superiore di Saturno e il suo primo anello. Prima che Cassini venga fatta precipitare su Saturno, il prossimo 15 settembre, sono previsti 22 passaggi tra gli anelli, dei quali quattro attraverso le fasce più interne degli anelli, dove si ipotizzava una grande quantità di polvere.