L’Italia continua ad essere interessata da un’area di Alta Pressione. Il tempo si mantiene stabile, soleggiato e un po’ caldo. Le temperature, è risaputo, sono in ulteriore lieve aumento attestandosi su valori ben maggiori rispetto alle medie di riferimento. Le massime riescono a raggiungere punte di 24-25 gradi, numeri che di solito si leggono sui termometri nei mesi di Maggio e Giugno.
Quel che preoccupa è che ad ogni rimonta anticiclonica corrisponde un’anomalia termica positiva. Inutile dirvi che Marzo chiuderà i battenti confermando la tremenda siccità su gran parte d’Italia e che molto probabilmente risulterà uno dei più caldi degli ultimi 50 anni. Quando avremo i dati a disposizione – tra qualche giorno – non mancheremo di approfondire l’argomento. Ora come ora è bene focalizzare l’obbiettivo sul tempo che farà.
La buona notizia, se tale la si può chiamare, è che l’Alta Pressione subirà un processo d’invecchiamento e rivedrà il posizionamento. I massimi, attualmente nel Regno Unito, dovrebbero traslare ancor più ad ovest portandosi in Atlantico. Spostamento che avvantaggerà la circolazione d’aria fredda che permane nel comparto orientale dell’Europa. Si verrà a scavare quella che in gergo definiamo “saccatura”, ovvero un’ondulazione ciclonica che proverà ad immettersi sull’Europa centrale.
Un processo che, qualore non vi fosse stata l’Alta Pressione, avrebbe riportato il freddo anche in Italia. Un tentativo ci sarà, ma andrà a sbattere contro la barriera anticiclonica presente nel Mediterraneo. Altro elemento da considerare è che ad ovest, sulla Penisola Iberica, continueranno ad inserirsi masse d’aria umida e instabile di origine Atlantica. Qualche spiffero, sul finire della settimana, potrebbe spingersi ad est provando così a penetrare sull’Italia. Il mix tra masse d’aria di diversa estrazione – la circolazione fredda riuscirà a spedire qualche refolo al Settentrione – determinerà un incremento della variabilità e in alcuni casi sfocerà in instabilità.
Va detto peraltro che rispetto a ieri l’influenza della saccatura Artica sarà minore, di conseguenza avremo minori effetti in termini precipitativi. Il Nord, al momento, pare l’area Peninsulare che usufruirà delle maggiori precipitazioni. Domenica, infatti, è previsto un lieve peggioramento che porterà acquazzoni e temporali, oltre naturalmente a delle spruzzate di neve sulle Alpi. I fenomeni coinvolgeranno maggiormente i rilievi, ma verso sera si osserveranno sconfinamenti anche in zone pianeggianti.
Lunedì, invece, l’instabilità sembra focalizzarsi maggiormente sul Triveneto. Al Nordovest si rivedranno schiarite, salvo nubi di maggior peso sul settore ovest del Piemonte con ancora possibili acquazzoni. Nel resto d’Italia, in entrambi i giorni, avremo condizioni di tempo buono o discreto. Potranno verificarsi degli annuvolamenti, è vero, ma la probabilità di precipitazioni dovrebbe limitarsi alle sole regioni del medio versante Adriatico.
I giorni prima, vale a dire giovedì, venerdì e sabato, il tempo sarà stabile, soleggiato e un po’ caldo. Pian piano si rivedranno i cumuli pomeridiani lungo la dorsale appenninica, in particolare nelle regioni Meridionali. Nubi che potranno provocare qualche scroscio di pioggia o temporale, con coinvolgimento anche dell’entroterra Siculo.
Concludiamo dando cenno alle temperature e ai venti. Le prime caleranno di qualche grado durante il weekend, in particolare nelle regioni Settentrionali. I secondi, invece, potrebbero orientarsi dai quadranti meridionali sempre durante il fine settimana. Ricorderete che sino a ieri si parlava di venti orientali o settentrionali. E’ un’ipotesi non ancora tramontata, dipenderà infatti da come andrà a disporsi l’Alta Pressione e di conseguenza dal grado d’influenza della circolazione d’aria fredda.