Gli archivi meteorologici stanno per accogliere la più intensa ondata di calore dell’Estate 2009 e la speranza è che, anche se l’Africa dovesse, tornare, non accada con l’intensità e l’eccezionalità che ha contraddistinto le ultime 48 ore. I picchi termici sono stati notevolissimi, in diverse località sono stati abbattuti record storici che duravano da anni. In Sardegna, ad esempio, la colonnina di mercurio ha raggiunto livelli “desertici”, capaci di far impallidire il caldo torrido che spesso giunge facilmente nei Paesi del nord Africa.
Purtroppo non sono mancati gli incendi, che come ogni anno sconquassano vaste aree peninsulari mandando in fumi ettari su ettari di bosco, di macchia mediterranea e di preziosi ecosistemi naturali. I roghi rappresentano un evento consueto, la macchina organizzativa antincendio, anche se oliata a dovere, ha avuto le sue grandi difficoltà nel gestire una situazione che per colpa degli eventi meteorologici s’è rivelata drammatica.
Vi sono state delle vittime, i danni ingenti. Case evacuate, bestiame bruciato, aria irrespirabile, picchi di calore furiosi. Tutti aspetti che ritornano e che rammentano eventi storici di una drammaticità unica. Ma per fortuna sta giungendo un cambiamento, aria fresca di origine oceanica fluisce al Nord, si propaga al Centro e ben presto raggiungerà le ultime roccaforti sahariane. Temperature che sono diminuite significativamente al Settentrione ma anche su Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio. Poi sarà la volta delle altre regioni, in Sardegna ad esempio sta giungendo il Maestrale e l’aria va pulendosi nelle zone nord occidentali e settentrionali dell’Isola.
Tuttavia sarà un’altra giornata di sofferenza in diverse zone peninsulari. Puglia, aree ioniche della Calabria e della Basilicata e la Sicilia potrebbero registrare temperature massime tra i 38 e i 40 gradi. Nelle zone meridionali sarde si potranno raggiungere i 36-37 gradi, qui difatti le correnti nord occidentali si caricheranno del calore presente nelle zone interne e si getteranno “bollenti” verso i litorali del cagliaritano. Insomma, la sofferenza non è ancora finita e nemmeno il rischio che possano esservi nuovi roghi, stavolta favoriti dall’intensificazione dei venti settentrionali.
Concludiamo l’analisi dando un rapido sguardo a nubi e precipitazioni. Un sabato all’insegna del sole e del clima tutto sommato gradevole nelle regioni Settentrionali e su buona parte del Centro, qualche sporadico annuvolamento è presente nelle aree lagunari venete e sulla Romagna. Al pomeriggio potrebbero invece interessare le aree montane del Triveneto e localmente l’Appennino nelle regioni del Medio Adriatico. La probabilità che vi possano essere delle precipitazioni appare piuttosto blanda, i modelli assegnano qualche acquazzone alle zone montagnose dell’Alto Adige, del Veneto, delle Marche e dell’Abruzzo. Si tratterà comunque di precipitazioni rapide e localizzate, in esaurimento fin dal tardo pomeriggio.
A sera qualche nube giungerà sul Molise, poi anche sulla Calabria meridionale a causa dell’accentuazione dei venti da nordovest. Si tratterà di copertura insignificante, nel senso che anche se potrebbe rivelarsi localmente consistente, non sarà in grado di determinare precipitazioni.