La figura pressoria che, per comodità di appellativi, abbiamo nominato come “leone finnico”, è prevista secondo l’elaborazione del modello di Reading in lenta evoluzione verso occidente, pur rimanendo a latitudini molto elevate. Il suo centro altopressorio è ubicabile ben oltre il 65° Nord con geopotenziali sempre di tutto riguardo (quota di 500mb).
Continua lo scontro tra il vortice d’Islanda e detto anticilone, ma non sembra propriamente, detta configurazione barica, voler fare da spettatrice si secondo piano.
Con un salto di qualche migliaio di km verso occidente lascia il suo bordo orientale (tutti sappiamo che tale settore è quello puù soggetto alle erosioni e alle prime bordate di aria molto più fredda) terreno “franco” per le prime discese di aria Artica sino alle latitudini centrali europee.
Possiamo quindi desumere da ciò, e come da carta rielaborata, una duplice confluenza, a 500 hpa, di due masse d’aria ben difformi e disomogenee l’una dall’altra. Necessario è ancora segnalare un non perfetto allineamento tra suolo/quota.
Notevole, dopo il riscaldamento di qualche decina di giorni orsono ed a proseguire a ritroso, mi sembra il raffreddamento nel comparto russo esuropeo più settentrionale. Una sorta di primo indizio verso quegli scambi termici che separano, ormai dobbiamo convivere con il concetto semestre freddo/semestre caldo, in maniera così netta le due stagioni principali.
Riappare con molta energia il VP che al momento non sembra lanciare nessuna saccatura in area mediterranea; ma che sicuramente lo farà, dopo questo cut-off segnalato da Reading sul medio termine, proprio verso la metà del mese corrente.
Si desume pertando un graduale, ma importante, avanzamento di aria più fredda di origini nord continentali verso il bacino centro orientale del Mediterraneo con seguenti e magari sempre più brusche fenomenologie atmosferiche.
In assluto credo che la stagione, da molti esaltata come “grande estate”, non è altro che un “back ground” delle passate edizioni anni ’70/’80. Nulla di più.
Se poi vogliamo, per vorza di cose e violazioni interpretative stgmatizzate, significare che l’estate non è ancora in fase di declino, posso solo rispondere che i primi sentori sono ravvisabili, già da qualche giorno, sulle regioni centro meridionali con frequenti e forti manifestazioni temporalesche.
Se prima era tutto nella piena normalità, settore nord orientale, con frequenti situazioni fresche e di aria contrastante, ora non lo possiamo più asserire anche con blanda sicurezza per il resto della nostra Penisola.
Ferragosto (la metà di questo mese), con buona probabilità, cederà il testimone alle stagione che segue.
Instabilità in graduale intensificazione e non solo per le solite zone, ma più diffusamente per il resto della nostra Penisola; regioni centro settentrionali e più segnatamente quellle di levante in piena fase di “senilità estiva”.