8 novembre: cade il muro dei -50°C in Siberia. A riuscirci, raggiungendo una temperatura minima giornaliera di -51,9°C, è una località che ci sta divenendo familiare: Teply Kljuch. Si tratta di un piccolo aeroporto vicino alla città di Khandiga nel distretto di Tompo (Jacuzia nord-orientale), confinante a nord col distretto di Verhojansk e a sud-est con quello di Ojmjakon, villaggi ben più noti che evocano sensazioni di gelo assoluto.
Lo scorso anno Teply Kljuch tagliò il traguardo dei -50°C soltanto il 22 dicembre, ma 12 mesi fa l’inverno in Siberia era in ritardo. La stazione non ha uno storico lungo molti anni, per cui non si sa ancora quali siano le sue potenzialità nel pieno dell’inverno, la domanda è: riuscirà a superare il muro dei -70°C? Ufficialmente nessuna località dell’emisfero boreale ci è mai riuscita!
Intanto per oggi si è presa lo scettro di località più fredda dell’emisfero nord, scalzando la groenlandese Summit risalita nelle ultime 24 ore sopra i -50°C. Ma non di località più fredda del pianeta, perché nonostante stia arrivando l’estate, nel plateau antartico si scende ancora sotto i -60°C!
Sugli scudi anche Verhojansk che per la prima volta nella nuova stagione invernale scende sotto i -40°C raggiungendo -40,4°C.
La perdita di calore degli strati prossimi al suolo in questa zona della Siberia è rapidissima: ricordiamo che nemmeno un mese fa – era il 13 ottobre – a Delyankir si erano raggiunti per la prima volta i -30 gradi.
Sempre Delyankir il 29 ottobre scendeva sotto i -35 gradi.
Pochi giorni dopo, il 3 novembre Teply Kljuch raggiungeva i primi -40°C.
Il resto è storia recente. Solo due giorni fa ancora Teply Kljuch in compagnia di altre due località siberiane superava la soglia dei -45 gradi, ed oggi quella dei -50°C.
Ad Ojmjakon e Verhojansk la media delle temperature minime di novembre è rispettivamente di -39°C e -38°C, per Teply Kljuch una serie storica ancora non esiste o noi non l’abbiamo trovata.