Come accaduto con i precedenti assalti perturbati atlantici, anche in quest’occasione stiamo osservando un’estrema difficoltà dei fronti nuvolosi a portandosi verso levante in direzione dell’Europa Centrale. La causa di questa frenata delle perturbazioni atlantiche sull’Europa Occidentale va attribuita alla presenza di un poderoso anticiclone sull’Europa Centro-Orientale e sulla Penisola Scandinava, i cui massimi di oltre 1030 hPa risiedono sulle pianure russe.
In questo modo, le ondulazioni cicloniche atlantiche, impossibilitate a traslare verso levante, sono costrette a cercare l’unica via di fuga possibile verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo ed il Nord Africa, zone già interessate dalla traiettoria dei precedenti affondi perturbati d’origine atlantica. Per via della presenza anticiclonica sul cuore dell’Europa Centrale si può chiaramente notare dal Satellite la divisione del fronte perturbato ad ovest in due tronconi: un primo ramo, piuttosto indebolito, viaggia sul Mar di Norvegia, mentre il grosso della perturbazione si va organizzando in pieno Mediterraneo Occidentale.
Gli effetti dell’ammasso perturbato si sono fatti sentire soprattutto sulla Spagna Centro-Orientale, area pirenaica, sud della Francia e le Isola Baleari, con diffuse precipitazioni a carattere localmente temporalesco. L’aria fredda nord-atlantica, che in parte sostiene la struttura ciclonica, interessa più direttamente la Penisola Iberica, con temperature fresche soprattutto sul Portogallo.
La lenta evoluzione verso levante del vortice mediterraneo porterà un allargamento della fascia d’instabilità verso buona parte del Centro-Sud entro la giornata di Pasquetta, mentre il Nord godrà di un maggior riparo grazie alla presenza anticiclonica dinamica che si protende subito a nord delle Alpi. Ma vediamo cos’è accaduto nella giornata attuale: la nuvolosità è aumentata un po’ su tutti i versanti occidentali della Penisola, anche se in genere si è trattato di frange nuvolose innocue di tipo stratiforme. Queste stratificazioni, spingendosi oltre il Tirreno, si sono parzialmente dissolte e l’unica nuvolosità di rilievo ha interessato la dorsale appenninica nelle ore pomeridiane, con isolati acquazzoni sul comparto montuoso tosco-emiliano.
Le nubi più compatte sono quelle che hanno raggiunto le Isole Maggiori ed il Nord-Ovest: su quest’ultima area si fa sentire il richiamo di correnti umide da E/SE, che fornisce un contributo determinante alla persistenza di precipitazioni da stau sul Piemonte e su parte della Liguria, con maggiori accumuli sulla fascia pedemontana piemontese. Sul resto d’Italia la prevalenza di sole, unite al debole richiamo sciroccale, ha contribuito a portare temperature piuttosto elevate nelle ore diurne soprattutto sulla fascia tirrenica e sul Triveneto, con picchi di 23-24 gradi. Discorso opposto sul Nord-Ovest e sulla Sardegna per via della nuvolosità e dei fenomeni: la città di Torino è stata fra le località più fresche con appena 15 gradi.
Il peggioramento più importante sta interessando la Sardegna, maggiormente vicina alla parte attiva della perturbazione in lento movimento da ovest. Dalle ore pomeridiane le pioviggini sono divenute piogge più corpose estendendosi a buona parte dell’Isola. Il maltempo è previsto acutizzarsi nelle prossime ore notturne, a causa dell’intensificazione dell’apporto sciroccale, che potrebbe portare apporti piovosi piuttosto importanti sulle aree meridionali ed orientali, maggiormente esposte alla componente umida da sud/est.