Il Meteosat-10 (il decimo della serie totale iniziata alla fine degli anni ’70) sarà il terzo satellite di seconda generazione che molto presto sarà a disposizione di Eumetsat, l’ente europeo per la gestione della meteorologia spaziale. Il lancio nello Spazio è previsto per il prossimo giugno e andrà così a collocarsi nell’orbita geostazionaria a 36 mila chilometri d’altezza sopra l’Equatore. Quasi tutti questi satelliti, a parte le caratteristiche basilari che restano intatte, hanno sempre qualcosa di nuovo che viene introdotto. Ci sono quindi molte attese per il momento in cui si inizierà a poter disporre del nuovo Satellite, che promette importanti miglioramenti anche nel campo della previsione meteo.
Anzitutto, il nuovo Satellite avrà un totale di 12 canali d’osservazione spettrale, con una risoluzione molto elevata che consentirà di apprezzare dettagli prima difficili da vedere. I tempi di raccolta di un’immagine saranno dimezzati, ovvero si potrà disporre di un nuovo fotogramma ogni 15 minuti invece dei 30 minuti soliti. Tra l’altro, in caso di situazione di situazioni di particolare emergenza, come ad esempio durante le forti tempeste, le osservazioni satellitari si potranno fare ogni 5 minuti, così da consentire l’utilizzo di uno strumento preziosissimo nella cosiddetta tecnica del nowcasting.
Una delle innovazioni più importanti riguarda l’installazione di una camera specializzata nell’osservazione delle nubi di origine vulcanica: dopo il caos al traffico aereo europeo che si era avuto a seguito dell’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull, il nuovo Meteosat promette risultati avanzatissimi in questo campo che potranno essere utilizzati per gli aeroplani in volo e la gestione della rotte. Sono state sviluppate tecniche di ricognizione particolarmente affinate, che consentiranno una più precisa valutazione dei rischi per le particelle trasportate in atmosfera.
Nel frattempo si guarda anche al futuro: per quanto concerne la serie della seconda generazione di satelliti, ne manca solo uno, che sarà il quarto ed ultimo. Ma è in preparazione anche la terza generazione, di cui l’ESA ha già stipulato il contratto, che offrirà un altro balzo tecnologico nell’osservazione meteorologica, permettendo di raccogliere un’immagine ogni 10 minuti, con sedici canali spettrali e un’accuratezza e risoluzione ancora più elevata. I satelliti realizzati saranno sei (quattro chiamati Mtg-I e due Mtg-S) ed offriranno nuove funzionalità ad infrarossi ed elementi ancor più utili per la segnalazione di forti tempeste.