L’aria mite, che nell’ultimo periodo ha invaso anche diverse zone del Continente Europeo, ha contribuito al disgelo ed alla fusione della neve caduta nelle innumerevoli ondate di gelo. Solo qualche settimana fa gran parte delle nazioni centro-occidentali europee apparivano coperte di neve e ghiaccio, ma ora lo scenario appare sicuramente cambiato, proprio per le temperature salite di recente oltre la media sul cuore dell’Europa, dopo un lungo periodo molto rigido.
Lo scorcio finale di Febbraio ha visto concentrarsi il grande gelo sulla Penisola Scandinava, ove l’innevamento resta relativamente consistente. La bolla gelida scandinava ha lambito a più riprese il Regno Unito e le coste del Mare del Nord: la Scozia e la Danimarca sono le regioni che appaiono ancora quest’oggi abbondantemente innevate all’occhio del Satellite, mentre sulle restanti aree del Centro Europa il passaggio del bolide perturbato “Xynthia” ha apportato masse d’aria temperate con piogge intense che hanno dato un’ulteriore mazzata all’innevamento presente al suolo.
L’Europa Orientale e la Russia Europea sono coperte da nubi compatte, che non permettono dunque di apprezzare il riflesso delle neve presente al suolo. Su queste zone, tuttavia, l’innevamento non è eccezionale rispetto alla norma. Anzi, a dire il vero la neve sembra pressoché assente su gran parte delle zone di pianura balcaniche ed anche i settori a nord del Mar Nero: bisogna volgere lo sguardo all’Ucraina per iniziare ad intravedere un diffuso manto bianco al suolo.