Nonostante l’ostacolo rappresentato dall’Arco Alpino, un sistema perturbato nord-atlantico è in fase di costruzione sulla Francia ed entro le prossime 24 ore riuscirà a valicare la catena montuosa. Ad esso si legherà un profondo nucleo ciclonico in quota, che ospiterà masse d’aria piuttosto fredde: inevitabile il contrasto con l’aria molto più tiepida ed umida pre-esistente nei bassi strati, che farà da carburante per la costruzione di celle temporalesche piuttosto incisive.
Lecito attendersi su gran parte del Nord, comprese le pianure, fenomeni a tratti violenti e grandinigeni, accompagnati da bruschi colpi di vento. Ci attendiamo cumulati pluviometrici non certo trascurabili, nonostante la relativa brevità del peggioramento data la rapidità del transito frontale. Queste precipitazioni, per quanto possano assumere caratteristiche così energiche, sono certamente una manna dal cielo: ancor più positiva la neve in alta montagna, laddove in tutto l’ultimo periodo a prevalere è stata un’anomala siccità al posto delle tipiche nevicate primaverili.
L’impronta perturbata risulterà più incisiva al Nord-Est rispetto al Nord-Ovest, in quanto su quest’ultimo giungerà molto più rapidamente in soccorso un miglioramento, già nel corso della giornata di domenica, dovuto al foehn. Anche per quanto riguarda le Alpi, le bufere di neve più forti dovrebbero colpire nella giornata domenicale i settori del Triveneto, dove inizialmente avremo quel giusto mix di contrasto fra l’aria fredda entrante e quella più mite ed umida messa in moto dal minimo barico nei bassi strati, inizialmente collocato sul Mar Ligure.