Un’ampia saccatura polare, con aria gelida in quota, ha invaso con decisione tutti i settori centro-orientali del Continente, approfondendosi sull’area balcanica. L’affondo del lago freddo d’estrazione polare ha trovato ragion d’essere grazie alla presenza di un Anticiclone di blocco sul Vicino Atlantico, il quale ha impedito lo scorrimento delle miti correnti atlantiche verso oriente, permettendo questa notevole discesa meridiana d’aria gelida dalle alte latitudini.
Il freddo è una realtà pienamente tangibile su gran parte dell’Europa Centro-Settentrionale, ove sono giunte abbondanti nevicate fino in pianura e le temperature sono precipitate al di sotto dello zero. L’Italia è solo lambita dall’afflusso d’aria gelida con le Alpi che fungono da importante protezione, ma il cambiamento meteo si è soprattutto percepito attraverso i venti molto intensi, che fin da ieri spazzano diverse zone del nostro Paese.
La barriera alpina sta trattenendo non solo le furiose correnti settentrionali, ma anche le nubi ed i fenomeni che tendono ad addossarsi sui versanti esteri. Si tratta di fenomeni unicamente nevosi, particolarmente abbondanti tra Germania e Svizzera: già dalla scorsa notte la pioggia che cadeva sull’altopiano svizzero si è trasformata in neve. Le precipitazioni nevose hanno sconfinato nel corso della giornata anche su parte delle nostre zone alpine, soprattutto in Alto Adige: le nevicate in questo caso si sono addirittura spinte fin verso i fondivalle delle zone settentrionali del Trentino.
In genere, con questo tipo di configurazione, la barriera alpina offre uno scudo protettivo per il Nord Italia, limitando notevolmente le precipitazioni che si limitano ai versanti esteri. Come si spiega allora la situazione odierna, con sconfinamenti nevosi così notevoli anche verso le nostre montagne? Il cosiddetto muro del foehn (la barriera di nubi e precipitazioni) si è tenuto particolarmente basso a causa della forza notevole della corrente a getto in quota. Questo spiega come le nevicate hanno raggiunto a più riprese la zona di Bolzano o anche Sondrio e Chiavenna (Alta Lombardia), tutte zone che di solito beneficiano in maniera completa degli effetti del foehn.
I forti venti di foehn hanno invaso anche la Val Padana, riuscendo a trascinare con sé dei piccoli fiocchi di neve svolazzanti anche in zone di pianura interessate da cieli sereni, come accaduto in mattinata sul capoluogo lombardo. Qualche rovescio di neve si è verificato nel pomeriggio anche fra Basso Veneto e ferrarese, per un fronte generato dall’irruenza del freddo alle alte quote. Tutto questo è accaduto con temperature dell’ordine dei 10 gradi, grazie alla potenzialità notevoli dell’aria fredda in quota, unite ai bassissimi tassi d’umidità presenti in pianura, condizione necessaria per mantenere integri i fiocchi di neve anche con temperature così elevata.
L’avvento freddo verso il Centro-Sud della Penisola è stato anticipato da un veloce transito frontale che ancora interessa parte del Sud Italia. Il fronte nuvoloso si è rinvigorito generando qualche rovescio o temporale, grazie agli scambi di calore con la superficie del mare. Le piogge più abbondanti hanno interessato prima la Campania e successivamente la Calabria, risultando particolarmente consistenti sul cosentino.
Nel frattempo, in queste ore, la propagazione dell’aria gelida in quota (500 hPa) sta favorendo la genesi di rovesci sui settori marittimi antistanti le coste marchigiane ed abruzzesi. Sull’immediato entroterra marchigiano sono in corso nevicate fino a bassa quota.
Il vento è stato l’elemento peculiare su tutto il Centro-Sud, in particolare lungo il Tirreno Meridionale ed a ridosso della Sardegna, con potenti mareggiate sulle coste esposte. Le Eolie sono isolate a causa della violenta tempesta e sono saltati tutti i collegamenti marittimi e le mareggiate hanno creato diversi danni in alcune strutture, soprattutto nella borgata Acquacalda di Lipari. Forti mareggiate hanno colpito anche i litorali tirrenici calabri, con notevoli danni sulle coste del lamentino e del vibonese. Il vento ha creato diversi danni anche in Sardegna (raffiche ad oltre 100 km/h) ed in provincia di Potenza.
Il forte vento è atteso in graduale attenuazione nelle prossime ore, ma la ventilazione diverrà nuovamente molto sostenuta ad inizio settimana. Non si placheranno infatti gli effetti della circolazione fredda: un nuovo impulso perturbato, annesso ad un nuovo affondo della saccatura scandinava, richiamerà aria più mite ed umida occidentale dal pomeriggio di domani. Il corpo nuvoloso in arrivo porterà precipitazioni da ovest e nella Val Padana non si escludono deboli spruzzate di neve a carattere coreografico.