A New York è alba, è una fredda mattina d’inverno nella megalopoli della East Coast, i termometri fissano un valore di -3°C, una temperatura che da queste parti non è insolita.
Ma dopo giorni dal clima mite, con picchi di temperatura oltre i +20°C, tanto che molte piante hanno messo le gemme ed alcune sono fiorite, il vento gelido da ovest nord ovest soffia nelle vie della città.
Il clima degli Stati Uniti orientali è molto differente da quello dell’Europa, dove neppure l’estremizzazione climatica ci avvicina appena ai ritmi della loro variabilità.
In effetti, gli inverni statunitensi, dalle Montagne Rocciose verso est, a parità di latitudine, sono ben più rigidi di quelli europei, sia perché nel Vecchio Continente è influenzato dalla Corrente del Golfo, ma anche perché negli USA orientali i venti da nord ovest si originano nelle gelide pianure canadesi e non sull’Oceano!
Una circolazione nord occidentale invernale può essere frequente nel nostro Emisfero, ma con una configurazione sinottica simile a quella nord americana, in Europa non avremo mai freddo di tale entità.
Le Montagne Rocciose deviano verso sud est le correnti occidentale, in questa vasta area le ondate di gelo divengono frequenti, e non raramente sono associate a perturbazioni che portano blizzard di neve impensabili in città come Napoli, Roma, Madrid o Atene se non durante eventi atmosferici da record.
In questi ultimi giorni, nel Nord America si è avuto un cambiamento delle condizioni meteorologiche, il Vortice Polare si è spinto verso sud, ed il corrispettivo nord americano delle Correnti Atlantiche europee ha generato freddo e nevicate frequenti, mentre il Canada si va raffreddando sensibilmente.
Il freddo in Europa, eccetto la Russia, è più sporadico che nelle regioni centro orientali degli USA, per cause naturali, tipiche dei due diversissimi climi.
Anche in Giappone, le correnti nord occidentali arrecano gelo e nevicate talvolta di incredibile intensità. Da queste parti i venti occidentali soffiano dalla Siberia e si tuffano nelle acque del Mar del Giappone.
Qui gli inverni sono caratterizzati dal passaggio di forti perturbazioni portate dai venti gelidi provenienti dalla Siberia, che irrigidiscono il clima. Infatti le coste sono poco densamente popolate, e non vi sorge nessuna città di grandi dimensioni.
Per concludere, il freddo degli Stati Uniti di oggi, rientra nella normalità climatica, anzi, su buona parte del vasto Stato, le temperature restano superiori alle medie del periodo.