Continuano a cadere record di temperature come birilli su vaste aree d’Europa. Anche la scorsa notte l’area Russo-Baltica è stata interessata dagli effetti delle correnti calde meridionali in risalita da latitudini molto inferiori, e pilotate lungo il bordo orientale del Vortice Polare, che presenta vari perni ciclonici tra Groenlandia e nord della Penisola Scandinava.
Le temperature minime stabilite la scorsa notte a Minsk, Vilnius e Mosca rappresentano veri record dell’ultimo trentennio per quanto concerne Gennaio. Nella capitale Russa, ove la temperatura notturna non è scesa sotto i 5 gradi, è presente la pioggia. Come ieri, la temperatura diurna si è spinta fino a 7-8 gradi, un valore che è di circa 15 gradi al di sopra dei valori tipici del periodo.
In tutta Europa il clima si mantiene più che mite, solamente sulla Penisola Scandinava scorre aria moderatamente più fredda, e le temperature di questo pomeriggio di 0°C ad Helsinki e Stoccolma fanno persino notizia, in un inverno finora grande assente anche in quelle zone.
Per quanto concerne la nostra Penisola, non v’è più un promontorio anticiclonico spiccatamente sub-tropicale, ma si è fatto avanti l’Anticiclone oceanico, il quale trasporta al suo interno aria comunque assai temperata sub-tropicale oceanica.
Il flusso è divenuto così più marcatamente occidentale, flusso umido che ha determinato quest’oggi in particolare sul versante tirrenico e sulla Liguria, con qualche episodio precipitativo specie quest’ultima e sul Lazio.
La lieve ondulazione ciclonica presente sull’Europa centrale accentua il gradiente barico rispetto alla Penisola Iberica laddove l’Anticiclone presenta i massimi barici. Con tale disposizione barica, il flusso su tutta la nostra Penisola in quota è in rotazione verso nord-ovest.
La presenza di una lieve depressione orografica al suolo sul mar Ligure, contrapposta alla forte ripresa barica in atto sul versante nord Alpino per l’espansione del cuneo anticiclonico da ovest, non farà altro che incentivare la discesa di correnti di foehn sulle nostre vallate Alpine centro-occidentali, e parte della pianura Piemontese e Lombarda. Sarà la caratteristica peculiare della giornata di domani.
Si tratta di foehn caldo e soprattutto secco, in quanto trarrà origine da aria che non è certo fredda, anche oltre la barriera Alpina. I primi refoli di foehn stanno già investendo qualche fondovalle dell’estremo nord-ovest, con picchi termici anche localmente superiori ai 10 gradi.
L’intensificazione del foehn è attesa già nella prossima notte, ed è probabile che laddove i venti adiabatici saranno più intensi e sostenuti, le temperature si assesteranno su valori davvero molto elevati, anche a quote medio-alte montuose.
Un’autentica fiammata primaverile in vista, che comunque alla fin fine poco striderà con una situazione che anche dal punto di vista dello scenario paesaggistico non è certo invernale, vista la grave assenza di neve al suolo.
Nella giornata di domani, l’ulteriore espansione dell’effetto della discesa delle correnti adiabatiche si avvertirà un po’ su tutta la pianura Padana, con valori termici davvero primaverili. Non si esclude il raggiungimento di picchi termici prossimi ai 20°C su alcune aree pedemontane del Piemonte, se non oltre, e dunque in un contesto di record di caldo generali a livello Europeo, anche l’Italia potrebbe fare la sua parte.
Il foehn spazzerà rapidamente i banchi di nebbia, che nel primo mattino potrebbero ancora essere presenti, specialmente nelle zone di pianura prospicienti lungo il corso del fiume Po.
Il flusso nord-occidentale a tutte le quote interesserà anche il resto della Penisola, trasportando aria via via più secca, che favorirà dunque un rapido miglioramento anche nelle zone costiere esposte alle correnti, laddove oggi v’è stata l’insistenza di nuvolosità più o meno compatta.
L’evoluzione successiva a breve-medio termine vedrà il rafforzamento del cuneo sub-tropicale, il tutto favorito dall’innaturale insistenza di una goccia fredda sulle Canarie.
Quest’inverno totalmente impazzito potrebbe raddrizzare la rotta nell’ultima decade? Ancora difficile dirlo, alcuni segnali indicano inequivocabilmente un certo cambiamento su scala Europea, anche se un radicale cambiamento della circolazione, che possa accentuare notevolmente gli scambi meridiani con l’indebolimento del Vortice Polare, appare per il momento tutt’altro che una certezza, sia pur statisticamente probabile.