Che le piogge siano benefiche è un fatto assodato, soprattutto in un clima come il nostro che propone solitamente un trimestre secco: quello estivo. Ma siamo sicuri che il clima mediterraneo sia ancora quello di una volta? Ricordate quando pioveva in Autunno, poi in Inverno e infine in Primavera? O quando magari nevicava, però a dicembre, o più spesso a gennaio e febbraio? Beh, è innegabile che qualcosa sia cambiato. E’ vero, accadeva anche prima che in Autunno vi fossero sfuriate invernali, precoci. Faceva parte del giorno, di una stagione tipicamente transitoria come quella autunnale. Ma poi tornava l’Atlantico e innaffiava l’Italia gradualmente. Senza eccessi.
Ora è più raro. Accade spesse volte che le piogge giungano abbondanti, anche troppo. E la fragilità indro-geologica della nostra Penisola viene resa palese. Basti pensare che secondo uno studio proposto dal Comitato Nazionale Geologi più della metà del territorio italiano sarebbe soggetto a un elevato rischio alluvioni e frane. Notizie poco incoraggianti e se poi ci mettiamo i nubifragi che si abbattono quasi con cadenza regolare, beh, il gioco è fatto.
Ma perché vi stiamo parlando di queste cose? Semplice. Tornerà il maltempo e tornerà a picchiar duro! E’ probabile che da domani sera e nella mattinata di lunedì le regioni del Sud debbano sopportare precipitazioni consistenti, probabilmente di forte intensità. Anche troppo. Attenzione quindi, non sottovalutiamo questa nuova perturbazione. Una perturbazione che sta giungendo dall’Artico, però prima coinvolgerà le aree occidentali europee e rispetto ai precedenti assalti migrerà in Italia in maniera diversa. Inizialmente, infatti, si attiveranno correnti meridionali, prima Scirocco e poi Libeccio. Ovvio che in simili configurazioni vi siano aree della Penisola maggiormente coinvolte dai fenomeni.
Ma andiamo con ordine. Domani comincerà a piovere al Nord e a nevicare sulle Alpi. Però inizialmente a quote attorno ai 1600/1800 m. Fin dalla sera i venti settentrionali faranno sì che le condizioni migliorino sull’estremo Nordovest, mentre il maltempo continuerà sul Triveneto, ma non solo. Anche in Liguria, sul basso Piemonte e probabilmente sulla parte più meridionale della pianura lombarda. Maltempo anche su Toscana e Lazio, isolati rovesci potrebbero espandersi nelle Marche mentre in Sicilia e poi sulla Calabria ionica cominceranno ad aversi forti acquazzoni. Acquazzoni che durante la notte e poi nella mattinata successiva dovrebbero coinvolgere l’intero Sud, incentivando quel rischio nubifragi indicato in precedenza.
Lunedì, quindi, maltempo al Sud ma anche al Centro. Le condizioni diverranno instabili anche in Sardegna ed è probabile che altri rovesci coinvolgano parte della Liguria. Ancora maltempo nelle regioni del Triveneto,* soprattutto in Emilia Romagna, ove le precipitazioni potrebbero risultare consistenti. Da segnalare il cospicuo calo termico, tanto che la neve potrebbe scendere attorno ai 1000 m o persino più in basso nei crinali confinali.
Da martedì il nucleo d’aria fredda tenderà a scivolare verso sudest,* richiamando aria fredda su tutte le regioni. Ciò farà sì che il tempo migliori al Nord, mentre si manterrà instabile o persino perturbato nelle regioni del versante Adriatico e al Sud. Compresa la Sicilia.
Il nucleo si sposterà ulteriormente nei giorni successivi e il miglioramento, dopo aver raggiunto anche il Centro, si dirigerà gradualmente sull’Italia Meridionale. Farà freddo dappertutto e le temperature risulteranno più basse della norma stagionale.