In natura può succedere che un determinato impianto barico ,che si viene a formare per merito in seguito ad un evento piuttosto rilevante, difficilmente svanisca in fretta. Si sta parlando della configurazione attiva da più di 10 giorni: discese di aria artica verso il mediterraneo, neve a quote molto basse al centro-sud, bel tempo ma freddo al nord.
Il Veneto, in un contesto di alta pressione, ha goduto di belle giornate soleggiate a tratti miti che però al primo mattino hanno avuto una certa rigidità.
Nelle giornate di lunedì e martedì le temperature hanno subito un leggero rialzo termico rispetto ai giorni precedenti, effimero perché nella notte tra martedì e mercoledì una nuova fiondata artica è piombata sull’Italia. I venti di bora hanno sfiorato i 70 km/h sulla costa, hanno superato i 30 km/h su molte zone dell’entroterra.
Mercoledì è stata una giornata interlocutoria: al mattino le minime non sono scese di molto, per colpa dello spirare del vento, mentre di giorno l’aria fredda ha mantenuto le massime sotto i 7/9°.
Il freddo ha avuto la sua maggiore espressione nelle giornate di giovedì e venerdì, quando l’aria fredda si è depositata al suolo con successo. In pianura si sono toccati i -4/-5° senza troppi problemi, il valore più basso è stato registrato a Galzignano con una minima di -8° il giorno 19.
Più miti le temperature di ieri e di questa mattina, molte stazioni comunque hanno registrato ancora gelate portandone la frequenza a 11 consecutive in questo mese.
Il gelo ha colpito anche le zone costiere, nella mattina di lunedì la stazione di Chioggia ,posizionata sulla laguna, ha toccato i -1.1°. La stazione di Chioggia loc. Sant’Anna ha toccato i -3.4° nella giornata di giovedì, Rosolina Po di Tramontana ha toccato i -3.9° il giorno 20, -3.6° a Pradon Porton Tolle lo stesso giorno.
Il clima invernale di questi giorni ha fatto sì che il ghiaccio trovasse lunga vita per tutto il giorno, nelle zone dove il sole non batte, anche in pianura. Curioso il fenomeno delle lingue di ghiaccio nei versanti settentrionali dei colli Euganei: l’abbondante acqua caduta nei mesi scorsi sta ora affiorando in diversi punti, di notte l’acqua gela e di giorno si conserva perfettamente come si nota dalla foto allegata.
In montagna il forte gelo arrivato 10 giorni fa non è mai andato via, anzi, con la fiondata fredda di martedì/mercoledì ha trovato nuova linfa per rinforzarsi.
I più importanti passi dolomitici hanno registrato in maniera continua minime sotto i -15° ed alcune massime sotto i -10°. Marcesina, luogo disabitato ma famoso per essere il polo del freddo, è scesa ripetutamente sotto i -20° e per ben 2 volte è scesa sotto i -25°: il 15 ha toccato i -25.7°, il 19 i -26.3°.
Asiago ha sfiorato più volte la giornata di ghiaccio mentre al primo mattino è riuscita a toccare i -17.1° il giorno 19. Cortina, la più nota delle località montane venete, non si è sottratta al freddo di questi giorni: nell’ultimo periodo ha registrato delle giornate di ghiaccio mentre il termometro è sceso fino a -14.7° il giorno 19.