Stavolta fanno eccezione molte Nazioni europee, compresa l’Italia, ma se andiamo ad analizzare l’andamento climatico di settembre a livello planetario scopriamo che il trend del riscaldamento globale è tutt’altro che in fase di stanca.
Ci troviamo difronte al quarto settembre più caldo della storia e si viene da 16 mesi consecutivi (tra maggio 2015 e agosto 2016) durante i quali abbiamo inanellato una striscia impressionante di record di caldo. Stiamo anche parlando del 41° settembre in cui la temperatura globale ha superato la media del XX° secolo e per risalire all’ultima anomalia di segno opposto bisogna tornare indietro al dicembre del 1984. Sapete che vuol dire? Che per 393 mesi consecutivi la temperatura globale del pianeta era superiore alla media del ventesimo secolo.
Andando più nello specifico la temperatura media globale combinata (oceani e terre emerse) era 0,78°C superiore rispetto alla temperatura media registrata a settembre nel trentennio 1951-1980, con un valore di 15.78°C. Se consideriamo questi dati i mesi di settembre più caldi sono stati quelli del 2016 e del 2014 (+0,87°C) seguiti dal 2015 (+0,82°C).
Per quanto riguarda l’anomalia della sola temperatura superficiale del suolo, settembre 2017 è stato il terzo più caldo con uno scostamento di 1.17°C rispetto alla media di riferimento. Analizzando le anomalie termiche delle singole regioni del pianeta, si nota come le più forti si siano verificate nel centro e nel sud del continente africano, nell’Asia meridionale e in tutto il Pacifico occidentale, in varie parti dell’Oceano Indiano, nelle aree meridionali e settentrionali dell’Oceano Atlantico, nonché sul Mare norvegese, sul Mare della Groenlandia e sul Mare di Barents.
Al contrario, le temperature sono state inferiori alla media nella Russia occidentale e centrale, sull’Europa centrale, nel Mare di Okhotsk, nei settori tropicali dell’Oceano Pacifico centrale e orientale, lungo la costa occidentale del Sud America, in alcune parti dell’Oceano Indiano occidentale e orientale.