Anche nel mese di settembre l’anno 2005 si conferma tra i più caldi dalla fine del XIX secolo, da quando cioè sono iniziate le misurazioni sistematiche delle temperature al suolo. La conferma giunge dal NCDC, l’ente americano che analizza i dati provenienti dalla stazioni meteo al suolo di tutto il mondo.
Considerando il periodo gennaio-settembre, il 2005 risulta globalmente nel mondo il secondo più caldo, preceduto soltanto dal 1998, anno che fu caratterizzato da un rilevante fenomeno di Niño.
Il mese di settembre risulta addirittura il più caldo, precedendo l’analogo mese del 2003. Sono state le terre emerse dell’emisfero boreale a condizionare pesantemente l’andamento globale del mese: nell’emisfero sud il mese è stato infatti molto caldo ma non da record, posizionandosi al 5° posto; così la temperatura degli oceani non ha raggiunto i livelli record del 2003.
Tra le aree maggiormente interessate dal caldo anomalo troviamo l’Asia, il Giappone, l’Europa orientale, gran parte del Nord America e del Brasile, al contrario troviamo aree più fredde del normale nel sud ovest europeo, nell’Australia occidentale, nel centro del Sud America e sulle coste occidentali statunitensi.
Da un punto di vista pluviometrico troviamo aree con piogge sensibilmente inferiori al normale soprattutto nell’Europa nord-orientale, nella zona centro-orientale degli Stati Uniti, nel Messico, in Brasile e in parte dell’estremo oriente asiatico; aree più piovose della norma si trovano invece nelle regioni indiana ed indocinese, nell’Europa Meridionale e nel Vicino Oriente, in Alaska e in Uruguay.
Questa distribuzione delle anomalie termiche e pluviometriche si è registrata durante un ciclo ENSO (El Niño/Southern Oscillation) neutro, pertanto, specie da un punto di vista termico, ma in riferimento anche alle anomalie precipitative in area andina settentrionale non ben evidenziate dal NCDC, il mese di settembre 2005 ha avuto un andamento che sembrerebbe confermare gli squilibri climatici che stanno determinando il tempo atmosferico in varie parti del globo.
La distribuzione delle anomalie bariche a 500 hPa evidenzia anomalie fortemente positive in quelle aree in cui si sono registrate al suolo le anomalie termiche maggiori, quali il nord-est Europa, il centro-est USA e gran parte dell’Asia.
Il volume dei ghiacci artici si è fortemente ridotto, raggiungendo addirittura il record negativo per settembre da quando sono iniziate le misurazioni (1978).
Anche le temperature della media troposfera misurate dai satelliti sono state elevate anche se non da record, e si pongono mediamente tra +0.10°C e +0.20°C, a seconda dei metodi di analisi utilizzati, rispetto alla media degli ultimi 25 anni.
Continua invece il trend al ribasso delle temperature nella bassa stratosfera: tale trend è iniziato nel 1993 due anni dopo l’ultima grande eruzione vulcanica del Pinatubo che aveva al contrario alzato sensibilmente le temperature in questa parte di atmosfera, ed è causato, almeno in parte secondo il NOAA, dall’assotigliamento dello strato di ozono.