I Vigili del fuoco serbi stanno combattendo una battaglia senza fine con i grandi incendi che da circa due settimane devastano le aree sud occidentali del paese. Per combattere il fuoco, sono arrivati anche dei mezzi dalla Russia e ora si prega affinché arrivi la pioggia.
La situazione è così difficile che in alcune regioni sono state introdotte misure d’emergenza, con anche militari e polizia impegnati nell’estenuante lotta. Su richiesta del governo serbo, la Russia ha inviato due aerei antincendio, il Be-200 Altair e IL-76, che insieme possono trasportare fino a 54 tonnellate di acqua.
Evacuazioni
Predrag Maric, il Capo del Dipartimento per la gestione delle emergenze presso il Ministero degli Interni, ha dichiarato in un’intervista che la situazione è relativamente sotto controllo nella parte occidentale del paese. L’intervento delle autorità è stato tempestivo nei dintorni di Cacak, dove sono state evacuate alcune migliaia di persone.
“Gli Incendi nei pressi della città di Cacak sono sotto controllo. Stiamo monitorando attentamente l’intera regione, ma ora il nostro obiettivo è quello di spegnere l’enorme incendio che sta devastando il un’ampia zona delle montagne del Tara, sempre nella parte occidentale del paese”, ha detto Maric.
Il governo promette aiuti
A causa del rischio di incendi, nella giornata di domenica si è tenuta una riunione straordinaria del Governo. Si è deciso di finanziare le zone più colpite dagli incendi. “Siamo pronti a fornire alle persone le scorte alimentari necessarie, anche per il bestiame, nonché alloggi per le persone che sono state costrette ad abbandonare la propria casa”, ha detto il ministro delle Infrastrutture Velimir Ilic.
Anche Bosnia e Macedonia sono in fiamme
Gli incendi persistono anche in altre parti della Serbia e nei paesi vicini, come in Bosnia-Erzegovina e in Macedonia. La situazione, dal punto di vista meteorologico, è migliorata nelle ultime ore grazie all’arrivo di un po’ di pioggia e dell’aria fresca da ovest. Ricordiamo che gran parte della scorsa settimana il settore ovest dei Balcani ha dovuto fronteggiare un’ondata di caldo record, con temperature anche superiori ai 40°C. In tutta la regione si sono verificati un centinaio di incendi, molti dei quali sono ancora in atto.