Come già commentato in un precedente editoriale, l’evoluzione di questo groppo ciclonico in quota, partorito in un’area di alta pressione, ha una sua logica evolutiva che mostra ancora dei geopotenziali di carattere pseudo-estivi nell’area mediterranea.
Certamente stiamo ispezionando il lungo raggio, ma il destino dei nuclei freddi in quota, chiusi a nord est da una inossidabile area di alta, è quello di retrocedere in direzione dell’Atlantico. Unica soluzione!
Nuovamente la cinta delle correnti, in quota, del medio ed alto Oceano subisce l’interferenza della depressione che retrocede dopo aver impattato contro il muro di alta pressione. Quindi sul settore dei tropici si viene a ricreare una zona ove la corda atlantica si distende parzialmente, presentando una curvatura, variabile, che spesso si traduce in onda anticiclonica posizionabile sul Mediterraneo centro occidentale o centrale.
Questa elaborazione numerica parla molto chiaro e descrive la situazione succitata in maniera molto chiara: perdita iniziale dei geopotenziali e successiva rimonta degli stessi. Come se l’atmosfera avesse subito un forte scossone iniziale e poi ritornare ad una situazione di partenza.
Certo questa è la condizione ultima, estrema variabilità della frusta atlantica, ma ciò non impedisce, in assoluto, che la rotazione oraria (HP) ad oriente, al momento, non venga assolutamente scossa.
La stagione di transito, se vogliamo chiamarla così (a mio parere non più esistente) subisce dei retaggi estivi ancora molto forti.
La rottura di tale schema verrà solo ad una condizione (tralasciando la carenza zonale): posizionamento del vortice freddo in direzione del nord est Continentale e successiva interazione delle correnti più fredde originanti da nord est.
Mera consolazione, poiché tali flussi, spesso, sono sterili e non producono quegli effetti che noi tutti ci aspettiamo. La stessa QBO ha evidenziato sintomi di cambiamento, ma gli stessi si sono presentati in maniera non relativa; quindi assolutamente indiretti e non influenti in maniera marcata sull’insieme del costrutto barico in sede europea.
Ancora una volta, una volta in più, si colgono delle variabili estremamente non incidenti. Tutto ciò è rivolto a riordinare il mio pensiero, sempre più incline ad una casualità estrema che trova spiegazione in una natura che viaggia ormai da anni oltre il caos.