NEVE A TUTTI I COSTI Ogni mezzo è lecito per aggirare l’ostacolo costituito dalla mancanza di neve in quota sulle Alpi (per quanto in queste ore stanno finalmente cadendo le prime nevicate un po’ più diffuse): l’assenza della “dama bianca” ha di certo posto gravi difficoltà a quest’inizio di stagione sciistica e, attendendo tempi migliori, negli hotel fioccano purtroppo le disdette, al posto dei fiocchi di neve. Così, a Folgaria in Trentino, si è pensato ad un espediente assai particolare per cercare di limitare i danni: la neve è stata direttamente portata in alcune piste per mezzo di un cestello caricato in elicottero. Per essere precisi, questa neve è stata trasportata da un punto più basso (i 1350 metri di Fondo Grande) verso la Cima Pioverna, a circa 1700 metri d’altezza.
Trasportare la neve dal basso verso l’alto può apparire di certo un’operazione piuttosto inconsueta e anomala, ma le cause si possono facilmente spiegare: nella vallata di Fondo Grande le temperature più basse hanno permesso ai cannoni di sparare la neve e di poter innevare al suolo. Ben diversa la situazione sulla Cima Pioverna, dove le temperature troppo elevate non hanno invece consentito quest’operazione: sono i risvolti dell’inversione termica che ha dominato per tutto l’autunno, ovvero quel fenomeno associato all’anticiclone che vede l’aria fredda (intrappolata) nelle valli sovrastata da aria più calda. Non a caso, le cime montuose più elevate sono quelle che hanno risentito delle maggiori anomalie in termini di temperature troppo alte.
La questione da qualche giorno sta coinvolgendo l’intero mondo turistico e impiantistico delle Alpi, facendo innescare una spirale di polemiche: anzitutto i detrattori hanno focalizzato l’attenzione sull’enorme dispendio di risorse, mezzi, energia ed acqua per trasportare, con ogni viaggio dell’elicottero, appena 3-4 metri cubi a viaggio. C’è poi chi ha ritenuto quest’operazione non solo uno spreco economico, ma una trovata pubblicitaria ed un disperato tentativo di marketing. Di certo non è probabilmente la migliore soluzione per ovviare alla mancanza di neve, ma va anche riconosciuto che, laddove ora si può sciare, il merito è principalmente dei cannoni spara-neve, da molti ancora criticati per motivi in parte analoghi legati ad utilizzi talvolta smodati.