Dopo il Vesuvio, i Campi Flegrei ed il Marsili,una nuova “patata bollente” potrebbe rappresentare in futuro una seria minaccia per l’area abitata vesuviana. Sei nuove strutture vulcaniche sono state individuate nel tratto di mare del Golfo di Napoli antistante il Vesuvio, durante l’esplorazione “Safe 2014” per il monitoraggio della situazione dei vulcani sottomarini che potrebbero colpire la costa.La scoperta, pubblicata sul Geophysical Research Letters, è stata effettuata da un team di ricercatori appartenenti a diversi istituti, quali l’INGV, il Distar, lo Iamc ed il CNR.
Durante l’esplorazione, sono stati rilevati nuovi punti di emissioni di anidride carbonica, nulla di strano per aree geotermali e vulcaniche come quella napoletana. Grazie alle nuove tecniche di esplorazione, le indagini hanno permesso di stabilire che almeno tre delle strutture vulcaniche rilevate si sono formate prima di 19mila anni, mentre una di esse ha eruttato in tempi storici. Per il momento non vi sono grandi preoccupazioni, ma il rischio correlato a possibili, future attività sottomarine, dovrebbe essere considerato nei programmi di valutazione del rischio.