Nel momento in cui parliamo di NAO (acronimo di North Atlantic Oscillation), facciamo riferimento a quella fluttuazione ciclica della differenza di pressione intercorrente tra l’Islanda e le Azzorre. Quando l’indice è su livelli positivi, prevalgono situazioni anticicloniche sul Vicino Atlantico con conseguente presenza più a nord della depressione d’Islanda, mentre nel momento in cui la NAO scende su livelli negativi il cuore delle depressioni atlantiche scende rispetto all’abituale posizione, inibendo così l’anticiclone delle Azzorre, costretto quest’ultimo a stazionare più a sud o più ad ovest.
Questa è solo una spiegazione a grandi linee: la NAO risulta misura lo stato di forze fra i due principali contendenti in Atlantico (Alta pressione delle Azzorre e Depressione d’Islanda) che vanno poi a determinare la spinta penetrante del flusso zonale occidentale verso il Vecchio Continente. Non si determinano certo solo in questo modo le condizioni meteo in Europa e sul Mediterraneo: vi sono infatti altri fattori e per questo non sempre si hanno condizioni meteo perturbate, nel momento in cui la NAO scende su valori negativi.
Generalmente il pattern circolatorio negativo della NAO favorisce l’ingresso delle perturbazioni atlantiche, mentre nell’attuale scenario assistiamo invece ad una rimonta anticiclonica sub-tropicale. La spiegazione è presto detta: sul Nord Europa insisterà un vasto anticiclone di blocco che si estenderà in parte anche verso la porzione nord-atlantica fra la Groenlandia ed Islanda, mentre in pieno Atlantico, al largo delle coste occidentali britanniche, vi sarà un mulinello ciclonico quasi stazionario. Questa depressione, scontrandosi più ad est con l’anticiclone, non sarà in grado di convogliare perturbazioni decise verso l’Europa, ma anzi stimolerà la risalita di un promontorio dinamico, associato ad aria tiepida nord-africana, verso il Mediterraneo Centro-Occidentale fino a giungere sui settori centrali europei.