Lontani ricordi:
come sembrano lontani gli anni in cui, subito dopo Ferragosto, comparivano i primi temporali a sancire l’imminente cambio di stagione. Si cominciava dai rilievi e le zone interne, poi era la voltà delle pianure settentrionali e solo in un secondo momento arrivavano le prime vere perturbazioni atlantiche. Già, l’Atlantico. Le piogge venivano da ovest, portate dal graduale consolidamento della semi-permanente d’Islanda. Una figura che col tempo è sparita, sostituita da ben altre configurazioni. Adesso capita che l’estate prosegua sino a settembre inoltrato, magari con temperature che poco hanno a che vedere con quella che statistica indicava come “media del periodo”.
La stretta attualità:
gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da temperature meno insopportabile, derivanti da quei venti settentrionali che hanno provato a ristabilire una sorta di normalità. L’abbiamo definita tregua, ma ci rendiamo conto che per molte regioni si è rivelato un termine quanto meno inadatto. Sui monti si è rivisto qualche temporale, persino lungo la dorsale appenninica. Ma non è quel che serve per lenire le sofferenza di un territorio, quello italiano, assetato di piogge.
Configurazione old-style:
se prima avevamo qualche remora nell’affrontare scomodi paragoni stagionali, ora possiamo dirvi che quella che va strutturandosi è una configurazione identica a quella che tanto ci fece patire nella famigerata estate del 2003. Forse c’è ancora qualche piccola differenza nell’ubicazione della depressione atlantica che spingerà l’Anticiclone Africano su parte dell’Europa, ma come effetti non andremo tanto lontani. Forse non si raggiungeranno le stesse temperature di allora, perché è bene ricordarsi che all’epoca si giunse ad agosto dopo aver affrontato i caldissimi mesi di giugno e luglio. Ma mettiamoci anche una parte di maggio, perché il caldo iniziò davvero precocemente.
Alpi in sofferenza:
l’ondata di caldo coinvolgerà, probabilmente con effetti addirittura maggiori rispetto ad altre regioni, anche il settentrione. E se è vero che sulle Alpi non sono mancate le piogge, è altrettanto vero che arriviamo da un inverno estremamente avaro in termini di precipitazioni nevose. Ed ora, come ciliegina sulla torta, avremo un repentino rialzo delle temperature e lo zero termico si porterà ben al di sopra dei 4000 metri. Significa che anche i ghiacci perenni andranno in sofferenza.
Caldo record?:
Difficile dirlo sin da ora. Di certo, osservando le più autorevoli proiezioni termiche, andremo vicini a battere record di portata decennale. Tuttavia, questo è il nostro parere, le temperature potrebbero rivelarsi inferiori rispetto alle più fosche previsioni. Ciò non toglie che farà caldissimo e che l’afa, in forte aumento ad inizio settimana, farà di tutto affinché almeno le temperature percepite possano avvicinarsi a valori da record.
Quando finirà il gran caldo?:
Probabilmente avremo una netta diminuzione delle temperature sul finire della prossima settimana, periodo durante il quale i modelli indicano il passaggio di una perturbazione atlantica. Si dovrà stabilire quanto riuscirà ad interessare l’Italia, tant’è che per il momento sembra poter produrre maggiori effetti nelle regioni settentrionali. Sarà davvero la svolta stagionale? Al momento non ci sentiamo di sbilanciarci in tal senso, perché non è detto che l’Anticiclone abdichi così facilmente.
Focus: evoluzione sino al 30 agosto 2012
Il consolidamento dell’Anticiclone Africano porterà solleone e caldo su tutte le regioni. Le temperature continueranno ad aumentare, anche perché l’afa registrerà un innalzamento e conseguentemente andrà ad acuirsi la calura. Le punte più alte dovrebbero sfiorare, se non addirittura raggiungere, i 40°C. Il nord, come detto, sarà in prima linea e riteniamo che anche nelle vallate alpine i termometri possano far registrare punte locali di oltre 35°C.
Un graduale abbassamento delle temperature dovrebbe intervenire sul finire della prossima settimana, quando una perturbazione atlantica costringerà l’Anticiclone ad arretrare verso sud. Sicuramente torneranno i temporali nelle regioni settentrionali e i venti da ovest invaderanno l’intero stivale. Difficile, al momento, ipotizzare fenomeni al centro sud e nelle isole.
Evoluzione sino al 04 settembre 2012
La brutta notizia è che le temperature potrebbero comunque rimanere superiori alla norma anche negli ultimi giorni del mese e ai primi di settembre. Significa, come detto pocanzi, che l’Anticiclone Africano non cederà lo scettro tanto facilmente.
In conclusione.
Ci si avvia a grandi passi verso la conclusione della stagione sotto l’aspetto meteorologico e allora saremo in grado di stilare un bilancio per quella che sembra ombra di dubbio entrerà a far parte delle estati più calde di sempre. Perlomeno in Italia.