Capita sovente, quando il tempo è pazzerello, che i mass-media si impegnino nell’ideare titoloni abbacinanti. Ma non sempre il fine giustifica i mezzi. Può capitare che si enfatizzi una particolare condizione per non danneggiare questo o quell’operatore. E poi ci viene in mente qualche esperto o pseudo-tale, che ancor prima dell’inizio dell’Estate garantiva una stagione ricca di sole e termicamente normale. Che direbbe ora? Che è stata la canonica Estate Mediterranea? Che tutto il caldo dell’ultimo mese può ritenersi normale? Speriamo di no, ne andrebbe della loro credibilità.
Stavolta, invece, se dovesse capitarvi di leggere titoloni altisonanti sarebbe lecito. Sì, perché passare dall’Estate all’Inverno non è che accada ogni anno. L’Autunno, quello delle piogge, quello dell’Atlantico, quello mite Mediterraneo, sembra scomparso. Prima spodestato da un tedioso Anticiclone, poi intimidito da una impenitente sciabolata Artica. Ed allora tutti a domandarsi: ma dov’è finito l’Autunno di un tempo? Probabilmente è scomparso. Probabilmente dovremo abituarci, a fatica, a sbalzi termici repentini. Ma in fondo, specie nell’ultimo decennio, è successo sempre più spesso.
Avrete capito il motivo per il quale vi stiamo dicendo tutto ciò. Perché il weekend sarà caratterizzato da un severo peggioramento. Non un peggioramento qualsiasi, ma proveniente dall’Artico. Il ché vuol dire che invece che l’Autunno arriverà l’Inverno. Il calo termico sarà brusco, repentino, accompagnato da forti venti settentrionali prima e orientali poi. Addirittura potrebbero risultare burrascosi nelle regioni Adriatiche. Dicevamo delle temperature. Caleranno di 10, forse anche 12-13 gradi! Se ieri dicemmo che avrebbe rappresentato una conquista superare i 20°C, oggi potremo addirittura azzardare valori inferiori.
Ma andiamo nel dettaglio. Appurato che domani prevarrà il bel tempo e le temperature resteranno elevate, i primi cenni di cambiamento si mostreranno giovedì. La rotazione dei venti dai quadranti meridionali, graduale, provocherà un incremento della nuvolosità a ridosso delle Alpi e si assisterà a qualche temporale. Verso sera le condizioni dovrebbero peggiorare nel Friuli Venezia Giulia e deboli piovaschi andrebbero a raggiungere la Liguria. Nel contempo è probabile che l’instabilità pomeridiana risulti più pronunciata lungo l’Appennino meridionale e nelle zone interne insulari.
Venerdì spianerà la strada all’ingresso del fronte freddo. La discesa sarà repentina, meridiana, fino a cozzare sulle Alpi. Si formerà una depressione sottovento e l’aria fredda inizierà ad aggirare l’ostacolo sia da ovest che da est. Il Libeccio si inserirà al Centro Sud, causando un parziale peggioramento nei versanti tirrenici. La Bora porterà il freddo e una discreta fase di maltempo nelle regioni del Triveneto, con tanto di nevicate sui rilievi per via della forte diminuzione termica. Il Nordovest, invece, si troverà sotto l’afflusso d’aria secca, che spazzerà via le ultime nubi presenti ad inizio giornata.
Da sabato avverrà il vero afflusso d’aria fredda, risucchiato in loco da un minimo di Bassa Pressione in approfondimento nel Mediterraneo. Nel trasferimento verso l’Egeo, le correnti vireranno dai quadranti settentrionali verso quelli orientali e dovrebbe intensificarsi. Del calo termico s’è parlato ed è a ragion veduta che riteniamo che la neve possa imbiancare l’Appennino centrale dai 1400 m e quello meridionale dai 1800/2000 m.
Data la disposizione dei venti, tra sabato e domenica il maltempo si acuirà principalmente nelle regioni del versante Adriatico, al Sud e sulla Sicilia. Altrove si apriranno ampi rasserenamenti e sul Settentrione si inserirà una propaggine anticiclonica con conseguente ripristino della stabilità.