TRA DUNE DI NEVE E BARATRI – Salendo oltre i 3.000 metri, sotto il cratere la neve era impastata di cenere vulcanica e aveva un aspetto grigio perla. La coltre non era più liscia e sicura ma a forma di grandi dune modellate dai venti. Queste dune erano insidiosissime in quanto, come enormi palloni di neve pieni di aria, nascondevano al loro interno baratri profondi molti metri, formati dall’erosione interna della coltre ad opera del calore emesso dal terreno sottostante. Capito il pericolo aumentammo la prudenza, preferendo passare sulle parti più ripide del pendio, anche se molto scivolose, ma più affidabili delle insidiose dune.
Ghiacci Artici in ottima salute: raggiunta la massima estensione annuale
Etna da incanto: scalata del Vulcano, fra neve e nubi di vapore
CONCLUSIONE – Proprio la considerazione del grande pericolo corso nella posizione raggiunta ci stimolò a ridurre al minimo indispensabile la permanenza sul bordo cratere e a riprendere immediatamente la via del ritorno, per collocarci in posizioni meno rischiose. Per tutto il tempo dell’escursione si sentivano numerosi boati provenire dalla direzione del Cratere di Sud-Est, evidentemente erano i preparativi dell’eruzione avvenuta appena 12 ore dopo.
PRIMA PARTE – su https://www.meteogiornale.it/notizia/22975-1-vulcano-etna-da-vicino-nuovo-documento-esclusivo
Cerca per tag: montagna sicilia neve mare etna vulcano angolo di paradiso cratere di sud-est panorama bellezze paesaggi escursione mediterraneo africa pizzi deneri
Pubblicato da Mauro Meloni – © RIPRODUZIONE RISERVATA
TRA DUNE DI NEVE E BARATRI – Salendo oltre i 3.000 metri, sotto il cratere la neve era impastata di cenere vulcanica e aveva un aspetto grigio perla. La coltre non era più liscia e sicura ma a forma di grandi dune modellate dai venti. Queste dune erano insidiosissime in quanto, come enormi palloni di neve pieni di aria, nascondevano al loro interno baratri profondi molti metri, formati dall’erosione interna della coltre ad opera del calore emesso dal terreno sottostante. Capito il pericolo aumentammo la prudenza, preferendo passare sulle parti più ripide del pendio, anche se molto scivolose, ma più affidabili delle insidiose dune. Ghiacci Artici in ottima salute: raggiunta la massima estensione annuale Etna da incanto: scalata del Vulcano, fra neve e nubi di vapore CONCLUSIONE – Proprio la considerazione del grande pericolo corso nella posizione raggiunta ci stimolò a ridurre al minimo indispensabile la permanenza sul bordo cratere e a riprendere immediatamente la via del ritorno, per collocarci in posizioni meno rischiose. Per tutto il tempo dell’escursione si sentivano numerosi boati provenire dalla direzione del Cratere di Sud-Est, evidentemente erano i preparativi dell’eruzione avvenuta appena 12 ore dopo. PRIMA PARTE – su https://www.meteogiornale.it/notizia/22975-1-vulcano-etna-da-vicino-nuovo-documento-esclusivo Cerca per tag: montagna sicilia neve mare etna vulcano angolo di paradiso cratere di sud-est panorama bellezze paesaggi escursione mediterraneo africa pizzi deneri Pubblicato da Mauro Meloni – © RIPRODUZIONE RISERVATA Inizio Pagina