Un parziale cedimento barico appare sempre più probabile agli inizi della prossima settimana sul Mediterraneo Centrale e questo dovrebbe consentire una maggiore ingerenza delle correnti instabili sud/occidentali, in scorrimento lungo il binario di confine fra la depressione sull’Ovest Europa e l’anticiclone nord-africano, tutt’altro che intenzionato alla resa. Il mulinello depressionario ad ovest dell’Italia tenderà a chiudersi in cut-off, non più alimentato dal flusso principale di matrice nord-atlantica, e questo renderà più arduo l’eventuale erosione della cupola anticiclonica nord-africana.
In sostanza, il cedimento dell’anticiclone sui mari italiani sarà solo parziale e le correnti instabili, pilotate dalla depressione euro-atlantica, guadagneranno ben poco terreno verso levante, riuscendo ad apportare un certo peggioramento per quel che riguarda le regioni centro-settentrionali dell’Italia, mentre al Sud il dominio anticiclonico nord-africano potrebbe sostanzialmente protrarsi persino per tutta la prossima settimana. Questa netta spaccatura delle condizioni meteo sullo Stivale appare avvalorata dai principali centri di Calcolo, come possiamo vedere dal raffronto tra GFS ed ECMWF per la fase centrale della prossima settimana.
A livello di temperature, si attende dunque la persistenza di un vasto lago d’aria calda non solo sul Mediterraneo Centro-Orientale (compresi i mari meridionali italiani), ma anche su una buona porzione del comparto balcanico e del Mar Nero. Continuerà invece a fare ben più fresco della media sulle nazioni occidentali europee e questo va in contrapposizione con quel che accadeva ad inizio giugno, quando al caldo rovente della Spagna si contrapponeva un gran fresco tra l’Italia e le nazioni centro-orientali europee.