Ormai è pressoché certo: il ponte festivo natalizio sarà capace di imprimere una svolta alle attuali condizioni meteo, contraddistinte da una rilevante circolazione mite meridionale, dal sapore molto più autunnale piuttosto che invernale. Sarà sufficiente che il minimo di bassa pressione faccia il suo corso verso levante per riportare verso l’Italia masse d’aria decisamente più fredde, anche perché sul Nord Europa resisterà nel frattempo quel serbatoio d’aria gelida di lungo corso, di derivazione prettamente artica.
Il calo termico sarà decisamente marcato, anche perché si partirà da una situazione termica, quella attuale, ben sopra la norma. A Natale la flessione termica più marcata, rispetto agli scenari attuali, si dovrebbe concretizzare sulle Alpi, ma anche tra i settori tirrenici e le due Isole Maggiori, che risentiranno di un parziale ingresso freddo dalla Valle del Rodano. Per la domenica di Santo Stefano il calo marcato riguarderà un po’ tutta l’Italia, avendo modo l’aria fredda di sfogarsi anche dalla parte dell’Alto Adriatico.
Alcune delle ultime proiezioni (naturalmente da confermare) vedrebbero per domenica l’insistenza di un perno ciclonico tra la Corsica e l’Alto Tirreno, che avrà modo di risucchiare aria fredda da est verso tutto il Nord Italia. La relativa vicinanza della bassa pressione potrebbe favorire fugaci nevicate che, in virtù del forte abbassamento termico, potrebbero assumere carattere nevoso fino in pianura su parte della Val Padana e a quote molto basse anche sulla dorsale settentrionale appenninica.