GLOBAL WARMING MENO ROVENTE – Nuovi e più sofiscati modelli climatici, arricchiti di dati più dettagliati, attribuirebbero un ruolo meno preponderante al previsto riscaldamento climatico, secondo i risultati di uno studio effettuato da un gruppo internazionale di ricerca svolta attraverso la collaborazione dell’Università di Oxford, Max-Planck-Institut per la meteorologia di Amburgo ed il Politecnico Federale di Zurigo : le nuove simulazioni indicano che la temperatura globale potrebbe aumentare fra 1,2°C e 3,9°C (aumento nel breve periodo attorno ad 1,3°C), molto meno rispetto alle proiezioni precedenti che indicavano un incremento compreso fra 2,2°C e 4,7°C. Gli scenari più estremi dovrebbero essere scongiurati, anche se c’è concretamente ancora il rischio che nei prossimi 50-100 anni venga raggiunta e forse superata la soglia di un riscaldamento medio di 2 °C, considerata critica per evitare conseguenze ecologiche comunque gravissime.
IMPORTANZA DEI DATI STORICI – I risultati sono stati ottenuti tendendo conto sia delle serie storiche dal 1850 al 2005 sia dei più recenti dati relativi alle temperature globali, che nel corso dell’ultimo decennio hanno indicato una leggera flessione nell’incremento della temperatura rispetto a quello registrato nei decenni precedenti. A questo insieme di dati sono stati applicati i più aggiornati modelli per la valutazione dei flussi di energia e dell’energia accumulata dal sistema climatico nelle sue diverse componenti, ossia oceani, continenti, calotte glaciali e atmosfera.Questi progressi nella capacità di raccolta ed elaborazione dei dati, hanno permesso per esempio di scoprire che nell’ultimo decennio il pianeta nel suo complesso ha continuato a riscaldarsi, ma il riscaldamento è avvento in gran parte a carico delle acque oceaniche profonde, piuttosto che in superficie.
SCENARI DI RISCALDAMENTO TROPPO ESTREMI MENO PROBABILI – Secondo le stime elaborate, ben il 94 per cento dell’eccesso di energia entrato nel sistema fra 1971 e 2005, in seguito all’aumento dei gas serra, è stato assorbito dagli oceani, il 2 per cento circa dallo scioglimento dei ghiacci, il 3 per cento dai continenti e solamente l’1 per cento sarebbe rimasto in atmosfera. Questi dati andrebbero ad escludere gli scenari più estremi di riscaldamento anche nel breve termine: tuttavia, per scongiurare che si realizzi la parte superiore dell’intervallo di incertezza (parte più alta dell’attuale forbice nelle proiezioni stimata fra 1,2 e 3,9°C), è ritenuto necessario diminuire l’attuale livello d’emissioni, altrimenti di fronte vi sarebbe la prospettiva di un incremento ben oltre l’obiettivo dei due gradi che i paesi del mondo hanno concordato.