Prima decade più fredda della norma:
con oggi si conclude la prima decade di dicembre. Rispetto al mese di novembre, e ancor prima di ottobre, abbiamo assistito ad un netto cambio circolatorio che ha visto prevalere fredde correnti Artiche in seno all’Europa. In Italia le ripercussioni sono tutt’ora in atto, tant’è che le prossime 48 ore saranno segnate da una recrudescenza invernale e al ritorno della neve a bassissima quota in alcune regioni.
Europa al gelo:
se sul nostro Paese abbiamo assistito alle prime, serie nevicate stagionali, molte Nazioni europee sono alle prese con un inizio dicembre d’altri tempi. Attualmente si registrano forti disagi sulla parte centro orientale del Continente, dove staziona un ampio vortice d’aria gelida proveniente dal Circolo Polare Artico. Notevoli i disagi in termini di trasporti, sia a terra che in aria. Possiamo citarvi qualche esempio: la Repubblica Ceca sta registrando le più basse temperature di Dicembre da oltre un secolo, o ancora la Croazia, investita da autentiche tempeste di neve capaci di scaricare al suolo oltre 50 cm in meno di un giorno.
La neve da addolcimento:
utilizzando il termine addolcimento, intendiamo un graduale cambio circolatorio che riporterà, sulla parte centro occidentale dell’Europa e nel bacino del Mediterraneo, venti più umidi e miti atlantici. Prima, come detto, dovremo affrontare altre 48 ore di gran freddo, elemento essenziale affinché in Val Padana vada a rafforzarsi un cuscino d’aria gelida. L’arrivo della prima perturbazione atlantica mensile, attesa tra venerdì e sabato, riporterà la neve a quote pianeggianti.
Il perché del risveglio Atlantico:
molti di voi ricorderanno che la scorsa settimana, analizzando le dinamiche che condussero alla bilobazione del Vortice Polare, facemmo riferimento alla possibilità che da metà mese si potesse assistere ad un ricompattamento del grande Ciclone Polare. La struttura andrà a posizionarsi anzitutto sul comparto canadese, imprimendo un’accelerazione alle correnti zonali.
Le dinamiche successive:
è bene sottolineare che il Vortice Polare Stratosferico (la porzione alle quote più alte) non riuscirà a comunicare alla perfezione col corrispettivo Troposferico e gradualmente avverrà uno spostamento strutturale verso l’Euro-Asia. Un posizionamento che potrebbe, il condizionale è d’obbligo, determinare un ulteriore raffreddamento dell’area in cui staziona l’Anticiclone Russo-Siberiano. Dinamiche prettamente invernali, che potrebbero avere ripercussioni di rilievo a cavallo tra fine anno e la prima decade di gennaio.
Prime ipotesi natalizie:
l’arco temporale è ampio, non c’è dubbio, ma si possono abbozzare alcune ipotesi. La prima contempla un tipo circolatorio dominato dall’Atlantico, dal nord Atlantico, freddo ma non troppo. Si avrebbero temperature in linea o leggermente inferiori alla norma, con precipitazioni nevosi localmente abbondanti sui principali rilievi. Soprattutto sulle Alpi. La seconda ipotesi è relativa ad una maggiore incisività Artica, che tramite elevazioni ripetute dell’Alta delle Azzorre avrebbe modo di espandersi nel Mediterraneo determinando condizioni meteo prettamente invernali.
Focus: evoluzione sino al 23 dicembre 2012
Le prossime 48 ore, lo ribadiamo, saranno segnate dal freddo. Un freddo pungente, in alcune regioni in presenza del sole, in altre in presenza di nubi e precipitazioni. I fenomeni coinvolgeranno l’adriatico e il sud, con nevicate che imbiancheranno localmente le pianure e le colline. Al nord, così come sul lato tirrenico, splenderà il sole. L’accumulo d’aria fredda nei bassi strati si rivelerà determinante nel causare altre nevicate in Val Padana. Quando? Tra venerdì e sabato, quando giungerà la perturbazione atlantica.
Il tempo dovrebbe rivelarsi estremamente dinamico sino a ridosso del Natale. Crediamo nell’ipotesi nord atlantica, ovvero rapide incursioni fredde – senza eccessi – intervallate da pause di variabilità.
Evoluzione sino al 28 dicembre 2012
Superato il Natale, potrebbe intervenire un nuovo cambio circolatorio. Non è da escludere verso fine anno, il ritorno dell’artico in grande stile.
In conclusione.
L’Inverno si concederà una pausa, com’è normale che sia. Dopotutto siamo appena ad inizio dicembre, freddo e neve avranno altre occasioni riappropiarsi della scena.