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Respiro umido oceanico, risale aria calda nord-africana. Freddo bloccato ad alte latitudini

di Mauro Meloni
29 Dic 2009 - 20:04
in Senza categoria
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Aria fredda ad alte latitudini, contrapposto ad un flusso di correnti ben più temperate sul bacino del Mediterraneo, ove sono presenti diffusi ammassi nuvolosi legati alla circolazione atlantica. Copyright 2009 Eumetsat.
Il 2009 si sta chiudendo all’insegna di una circolazione d’aria sempre più mite, che dall’Atlantico Portoghese investe gran parte dell’Europa Mediterranea. Una profonda depressione, con perno collocato poco a sud dell’Irlanda, convoglia queste masse d’aria assai temperate di matrice oceanica, collegate ad una serie di perturbazioni in movimento da ovest verso est, con inevitabile interessamento anche del nostro Paese.

La stessa depressione fa inevitabilmente da ombrello all’aria fredda presente ad alte latitudini europee, impedendo per il momento ogni possibile discesa più a sud. Si ha così una situazione di blocco, con il freddo che non concede tregua tra la Penisola Scandinava e buona parte delle Isole Britanniche: su queste ultime, le correnti di matrice polare hanno in particolare colpito la Scozia dove ha nevicato fino a quote bassissime, con temperature che hanno sfiorato i 10 gradi al di sotto dello zero nella città di Glasgow.

Un altro vortice piuttosto freddo si trova collocato tra la Russia Occidentale, l’Ucraina e la Bielorussia, contribuendo a rendere decisamente invernale lo scenario meteorologico in una vasta area compresa dalle nazioni baltiche fino alle coste settentrionali del Mar Nero. Questi noccioli freddi sul Nord Europa non sono altro che i resti del Vortice Polare parzialmente frantumato, al momento costretto a stazionare più in basso rispetto alla sua tipica posizione per l’alta pressione che resta protagonista sul Circolo Polare Artico.

Si tratta di una condizione che potrebbe propiziare, prima o poi, ondate di freddo anche verso l’Italia ed il Mediterraneo, ma solo una volta che si realizza una configurazione barica adatta ad attrarre l’aria fredda fin da noi. In questa fase, la poderosa reazione ciclonica sul Vicino Atlantico alimenta invece una risposta opposta di correnti miti sud/occidentali. Come possiamo vedere dal Satellite (cliccando sopra l’immagine sarà possibile vederla ingrandita), un tappeto di nubi insiste su gran parte d’Italia ed ha portato precipitazioni sparse, più frequenti sulle regioni centrali, in particolare lungo le zone del versante tirrenico. Le nubi medio-basse si sono addentrate anche in Val Padana, sotto la spinta dell’avvezione d’aria umida in risalita dal Mediterraneo

I nuovi piovaschi accentuano i forti disagi ancora in atto sull’Alta Toscana: desta notevole preoccupazione il lago Massaciuccoli, il cui livello continua a crescere, tanto da allagare diverse zone adiacenti, fra cui la zona industriale di Migliarino, dove sono già stati evacuati i residenti. La vera esondazione del lago è attesa per venerdì e purtroppo nei prossimi giorni saranno da tenere in conto i nuovi apporti precipitativi.

Non sono le correnti miti oceaniche le sole protagoniste dello scenario meteo sul nostro Paese, ma si sta facendo strada aria ancor più calda di matrice direttamente nord-africana, innescata dal parziale affondo della depressione oceanica fin verso il Marocco e le Canarie. Una componente d’aria piuttosto calda ha già raggiunto le nostre Isole Maggiori, con temperature che hanno già toccato punte di 22-23 gradi, destinate a risalire ulteriormente nella giornata di domani.

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