Le zone più meridionali dell’Italia stanno ancora facendo i conti con i resti nuvolosi della perturbazione giunta dalla Penisola Iberica. Dal Meteosat s’individua la spirale nuvolosa (centro del debole vortice) roteare in prossimità delle coste nord-occidentali della Sicilia.
La debole ondulazione ciclonica in quota, che ospita la debole perturbazione, si va ormai completamente colmando, poiché non più sorretta da alimentazioni d’aria più fresca tali da sostenere dei contasti termici favorevoli a tenere in vita l’area instabile.
Inoltre, la nuova spinta anticiclonica proveniente dal Vicino Atlantico non fa altro che accelerare il processo d’esaurimento dei rimasugli nuvolosi sul meridione d’Italia, con la stabilità che torna a spadroneggiare su tutto il nostro Paese nel corso dei prossimi giorni.
L’immagine Meteosat mostra i passaggi perturbati confinati principalmente all’Europa Settentrionale ed in parte Centrale. Su queste zone si susseguono numerosi fronti atlantici, pilotati dalla forte attività del Vortice Polare, con un profondo centro depressionario, anche nei bassi strati dell’atmosfera, posizionato fra Islanda e Penisola Scandinava.
La famiglia di perturbazioni atlantiche tenderà ad abbassarsi timidamente di latitudine solo verso l’inizio della prossima settimana, quanto basta per favorire nuovi deboli approcci perturbati almeno sulla parte settentrionale della nostra Penisola, con un nuovo indebolimento della cellula di Alta Pressione.
Potrebbe essere il primo inizio di un maggior dominio delle correnti perturbate atlantiche, le quali potrebbero avere maggior spinta e vigore nei primi giorni di Marzo, se gli indizi attualmente prospettati dalle carte modellistiche trovassero delle conferme.
Tornando al presente, la perturbazione osservata al Sud è capace di portare qualche modesta precipitazione solo sulla Sicilia ed anche sul sud della Calabria. Essa, morendo quasi in loco e parzialmente tenuta in vita dalle acque mediterranee (pur trovandoci nel periodo annuo mediamente più freddo), porterà ancora qualche fenomeno sulle zone sud-orientali dell’isola anche nella giornata di domani.
Il fine settimana sarà comunque all’insegna dell’Alta Pressione, la quale spazzerà via anche gli ultimi disturbi nuvolosi dalla Sicilia orientale. La stabilità anticiclonica si accompagnerà ad un ulteriore aumento termico, poiché giungera in quota un respiro tiepido nord-africano, incentivato da un nuovo cedimento barico atlantico nei pressi della Penisola Iberica.
Il muro anticiclonico non dovrebbe mostrarsi così resistente, permettendo così nuova dinamicità ad inizio della prossima settimana.
A pochi giorni dalla fine del trimestre freddo invernale dal punto meteorologico, già si fanno i primi bilanci su quello che è stato l’andamento generale della stagione. Dal punto di vista termico, l’inverno è stato pressoché nella media sul nostro territorio, così come su gran parte dei Paesi che si affacciano al Mar Mediterraneo.
Ha fatto un po’ più freddo del normale fra Penisola Ellenica, Mar Nero e Turchia, grazie al fatto che le principali spinte fredde meridiane hanno colpito tali aree. Un po’ più caldo della norma sul Nord Europa, specie fra Penisola Scandinava e Russia nord-occidentale.
L’anomalia termica su queste zone è stata favorita da possenti domini anticiclonici. Lo stesso Anticiclone è stato protagonista di Gennaio e Febbraio, anche sulle nostre latitudini; basti pensare che in queste prime due decadi di Febbraio, sull’Italia la pressione atmosferica è stata di circa 10 millibar superiore rispetto alla media del periodo.
Quest’aspetto non va trascurato, poiché se anche l’inverno si è mostrato quasi normale dal punto di vista termico, le anomalie non sono mancate. Ed i domini anticiclonici di tipo continentale sono alla base di alcune peculiarità che hanno caratterizzato il mese di Febbraio, quali la siccità, la scarsità di nebbie e le temperature massime un po’ superiori rispetto alla norma climatica.