L’instabilità ancora presente al Sud si sta avviando verso una lenta guarigione, grazie al concomitante spostamento verso est del nucleo ciclonico in quota presente sul Basso Adriatico, responsabile del tenace accanimento dei fenomeni temporaleschi a macchia di leopardo negli ultimi giorni.
Il cuore della struttura di Alta Pressione si sta gradualmente spostando verso le nostre regioni di ponente, assumendo una maggiore conformazione sub-tropicale in quota. I massimi barici si trovano sulla Francia, ma non impediscono lo scorrimento di un flusso umido zonale atlantico poco più a nord, che giunge a lambire parte della Francia Settentrionale, Paesi Bassi e Germania.
Le parti più attive dei fronti oceanici continuano a transitare a latitudini ancor più elevate, generate da un profondo centro di Bassa Pressione nei pressi dell’Irlanda. Un secondo centro ciclonico, tra Penisola Scandinava e Russia Europea, consente al flusso atlantico di poter parzialmente riscendere su parte dell’Europa Centro-Orientale.
Nel contempo, sul Vicino Atlantico si è infatti avuto un indebolimento barico, con l’approfondimento di una debole saccatura a largo dell’Atlantico Portoghese, ove ha agganciato una goccia fredda stazionaria da qualche giorno. Questo debole affondo barico è alla base della rimonta altopressoria di matrice nord-africana, che man mano si porterà sulla nostra Penisola già nel fine settimana.
Sul nostro Paese l’instabilità è in fase di regressione e la semplice osservazione del Satellite mostra aree nuvolose meno vigorose e di conseguenza fenomeni più circoscritti e meno intensi rispetto a quelli in atto ieri alle stesse ore del pomeriggio, momento topico per l’esaltazione dei moti verticali convettivi.
I focolai temporaleschi principali interessano la Calabria, in particolare fra cosentino e catanzarese, con sconfinamenti sul lato costiero ionico a causa delle correnti in quota. Qualche rovescio temporalesco è segnalato anche sulla Penisola Salentina e nei pressi del Golfo di Policastro, mentre in mattinata isolati nuclei temporalesco hanno colpito anche il Promontorio del Gargano.
Continuano le interferenze umide dal Basso Tirreno, ove continua ad esaltarsi l’instabilità non solo nelle ore notturne, quando i nuclei temporaleschi trovano terreno maggiormente fertile proprio sul mare rispetto alla terraferma. Attualmente alcuni rovesci temporaleschi insistono nei pressi delle Isole Eolie.
Come accennato in precedenza, quelli odierni sono gli ultimi colpi in canna della circolazione instabile, in fase di graduale spostamento verso la Penisola Ellenica. La complessiva evoluzione delle strutture bariche verso est farà in modo che l’intera Penisola sarà abbracciata da un promontorio anticiclonico dalle parziali caratteristiche nord-africane, con conseguente lieve incremento termico.
Già quest’oggi i valori termici hanno subito un lieve aumento, con punte superiori ai 33 gradi in Sardegna e sulla Toscana interna. Un po’ d’afa e punte massime di 32-33 gradi anche sulla Val Padana emiliana.
L’avanzamento di un’onda depressionaria verso l’Europa Occidentale porterà maggiori infiltrazioni instabili, dalla giornata di domenica, sui settori alpini. Nessuna significativa novità si profila all’orizzonte per l’inizio del mese di Settembre: mentre su gran parte dell’Europa Centro-Settentrionale il clima assumerà maggiori connotati autunnali con la ripresa decisa del flusso atlantico, l’Italia sarà abbracciata da un promontorio anticiclonico, con disturbi umidi oceanici che si limiteranno alle regioni settentrionali.