L’atmosfera placida a tratti anche piuttosto uggiosa che domina i cieli delle regioni italiane è da imputare alla presenza di un regime anticiclonico che interessa il nostro paese da almeno una decina di giorni ormai.
La forte attività delle depressioni nel nord Europa tuttavia non impediscono che infiltrazioni di aria umida da occidente vadano a sporcare sempre più i cieli di alcune delle nostre regioni italiane. Come di sovente accade in queste situazioni l’aria di alta pressione si manifesta soprattutto in quota, limitando la formazione degli annuvolamenti oltre un’altezza posta mediamente al di sopra dei 1500 mtr. Il tipo di nuvolosità che interessa vasti tratti del nostro paese è infatti esclusivamente di tipo basso.
L’infiltrazione di deboli correnti occidentali non impedisce tuttavia il ristagno dell’aria nella Pianura Padana, dove prosegue la tendenza alla formazione nebbie mattutine, questa mattina più attenuate a causa del parziale sfondamento delle nubi presenti nel versante ligure e toscano verso quello padano.
La situazione termica di questa mattina è caratterizzata anche da una certa tendenza alla rottura od attenuazione dell’inversione termica nella Pianura Padana. Mancano i valori molto freddi, sino a punte di -5°C che hanno caratterizzato la settimana scorsa. I valori di questa mattina su molte località della pianura sono intorno allo zero, ma difficilmente sono andati sotto. Proseguono invece la sequenza di giornate molto miti che interessano tutte le regioni costiere tirreniche e le due isole maggiori, dove la mancanza di inversioni termiche e la persistenza di una debole ventilazione di tipo meridionale con cieli spesso nuvolosi, mantiene le temperature costantemente sopra i 10 gradi. Le variazioni tra i valori minimi e quelli massimi sono estremamente limitati, specie in quelle aree interessate da nubi dense e con conseguente scarso soleggiamento.
Questa mattina ritroviamo annuvolamenti densi su parecchie aree del territorio italiano. Gli addensamenti più consistenti sono quelli che interessano al momento le coste liguri e toscane. Su queste zone le nubi sono molto dense e c’è ormai poco spazio per il sole. La debole attenuazione del campo di alta pressione avvenuto nelle ultime 24 ore ha consentito il parziale sollevamento e sviluppo anche a quote più alte delle nubi presenti già da alcuni giorni lungo i versanti costieri tirrenici. Questo è avvenuto maggiormente nell’alto Tirreno e la costa ligure, dove il limite superiore delle nubi è salito a quota sufficientemente elevata da superare lo spartiacque. Così facendo le nubi sono riuscite a sfondare parzialmente anche sul versante padano dell’appennino, coprendo i cieli specialmente delle aree di pianura a sud del Po.
Nubi più o meno compatte interessano vastissimi tratti di mar Mediterraneo occidentale, orlando anche Sardegna e Corsica. Altre nubi sparse, ma meno dense, si trovano attualmente a largo delle coste tirreniche dalla bassa Toscana sino alla Calabria dove per un breve tratto toccano anche la costa. Una sottile frangia nuvolosa interessa anche il mar Adriatico disturbando i cieli delle zone costiere pugliesi. Un tipo di tempo da molti definito anche come “alta pressione triste” termine non tecnico che sta a testimoniare la presenza di una situazione non soleggiata nonostante la presenza di un forte anticiclone sulle nostre teste. Le uniche regioni d’Italia ad avere tempo buono sono infatti i settori alpini e il triveneto con cieli ancora prevalentemente sereni. Vasti tratti di cielo sereno anche sulla Sicilia e le zone interne dell’appennino centrale e meridionale.
Ancora non si vede nel breve termine lo sblocco definitivo a questa situazione: la presenza infatti di correnti occidentali sempre molto tese sull’Europa settentrionale non fa che dare nuova linfa vitale al nostro anticiclone. Poiché esso si sviluppa specialmente lungo i paralleli risulta difficile da rimuovere entro limiti di tempo brevi. La situazione attuale si protrarrà anche per le prossime ore: non è da escludere la caduta di locali pioviggini nelle zone più esposte ai venti meridionali. Con un particolare riferimento alle zone costiere dell’alto tirreno e la riviera ligure di levante.