La circolazione atmosferica delle ultime settimane ha penalizzato fortemente i versanti alpini italiani, prediligendo al contrario Francia, Svizzera, Austria e Germania. Gli sporadici sconfinamenti determinati dai forti venti da nord hanno lenito il malcontento degli operatori turistici delle alte valli. Oggi, ad esempio, sono segnalate abbondanti nevicate in zone come la Val di Susa, la Valtellina, la Val di Fleres. Ieri, invece, a sorpresa s’è vista un po’ di neve nel Bellunese.
Col nuovo anno, però, la situazione cambierà. La speranza è che possa rivelarsi un cambio circolatorio sostanziale, ma al momento le indicazioni in tal senso non sembrano suffragare tal sentimento.
La notizia è che la perturbazione del 2 Gennaio porterà la neve anche sui versanti meridionali alpini. Perturbazione preceduta da un richiamo d’aria mite al quale sarà associato un rialzo della quota neve, mentre a fine evento – quando arriverà un po’ di freddo – lo zero termico registrerà un deciso abbassamento.
La neve cadrà lungo tutto l’arco alpino e gli accumuli maggiori dovrebbero aversi sulle Alpi centro orientali. Dalla Lombardia al Friuli le precipitazioni risulteranno fitte e persistenti. Sulla Valle d’Aosta e in Piemonte, invece, la rotazione delle correnti da NW metterà in moto il foehn e fin dal pomeriggio si apriranno ampie schiarite. Le nubi resteranno ammassate sul confine, ove invece dovrebbe continuare a nevicare.
Dicevamo delle quote. Considerando uno zero termico attorno ai 1800 m, la neve cadrà dai 1300/1400 m in su. Di sera, invece, quando il freddo avrà invaso i Paesi Oltralpe ecco che sui versanti settentrionali si avranno precipitazioni nevose sino ai 500/600 metri. Nelle Alpi orientali, a fine giornata, la quota scenderà ai 900/1000 m.
Una bella boccata d’ossigeno che permetterà di rimpinguare il manto bianco in attesa del Ponte dell’Epifania.