Il modello inglese ci propone, con estremo vigore, una situazione evolutiva che di “primaverile” ha ben poco.
Questa “perseverante” configurazione che vede ed ha visto frequentissime incursioni anticicloniche verso l’estremo nord dell’Atlantico, ora, come variazione sul tema, ce ne disegna un’altra che rispetto alle precedenti mostra una maggiore direttrice meridiana e con asse NNW/SSE disposto verso la nostra Penisola.
L’obiettivo che sino ad ora era stato il Mediterraneo occidentale, nel particolare la Penisola Iberica, per una particolarissima struttura tra i “motori” di HP/LP, sembra essere diretto verso il centro “ideale” del Continente (Penisola italiana).
Si prefigura una saccatura di detto vortice, che si presenterebbe come nucleo freddo in quota e che coinvolgerebbe un fronte d’avanzata di aria polare in ingresso, tramite la Fossa del Rodano e la Porta della Bora, sulle nostre regioni centro settentrionali, con “ipotetica” formazione al suolo di una depressione a carattere orografico sul Mar ligure.
Viene a mancare, tranne un naturale interludio anticiclonico (breve) da qui a 168 h, una chiara espansione dell'”Azzorriano” in area mediterranea , mentre si riconferma sempre valido un “varco” libero per intrusioni fredde/fresche.
Naturalmente stiamo esaminando, ormai da troppo tempo, una situazione che sul “lungo raggio” sembra una “replica” di molteplici edizioni che, originanti dagli inizi dello scorso inverno, si sono spinte ben oltre la soglia di una stagione nel pieno della sua maturità.
Gli stessi elaboratori, con forzature statistiche molto accentuate, emettono runs previsionali che “vorrebbero” vedere una controtendenza “palese”, ma nel togliere, testando la bontà del calcolo evolutivo in ingresso, questa pesante interferenza ritornano a proporre ancora “vecchi schemi”.
Primavera dunque al momento ed ipoteticamente, “due toni sotto”.