Qualche giorno di bel tempo:
dopo un lungo periodo di maltempo, stiamo assistendo ad un graduale miglioramento. Rammentiamo ai lettori che il brutto tempo registrato sinora ha avuto sovente connotati fortemente invernali. Varie incursioni fredde attraversarono l’Italia nella prima decade di febbraio, causando nevicate a bassa o bassissima quota. A seguire, ed è tema di strettissima attualità, intervennero le perturbazioni atlantiche. L’ultima della serie ha ancora ripercussioni tra le due Isole Maggiori, perché il vortice di bassa pressione che si è venuto a creare è scivolato verso sud conficcandosi sul nord Africa.
Alta delle Azzorre in gran forma:
il miglioramento di cui sopra è dettato dall’espansione dell’Alta azzorriana verso est, laddove si è sviluppata un’altra poderosa struttura anticiclonica (di chiara origine continentale). Il connubio tra le due figure ha creato un lungo ponte altopressorio passante sul Centro Nord, mentre a sud è impossibilitato al dominio dalla presenza del vortice ciclonico mediterraneo. Ciò nonostante riuscirà ad apportare condizioni di bel tempo su gran parte del nostro territorio, eccezion fatta per le due Isole Maggiori.
La primavera incombe:
mancano poco più di 10 giorni all’esordio della primavera e le dinamiche bariche che si stanno creando certificano appieno il passaggio stagionale. Quelli che in gergo definiamo “scambi meridiani” avranno la loro massima espressione nei prossimi giorni, quando avremo una serie di incursioni fredde a prevalente componente artica.
Weekend di maltempo:
la prima irruzione dovrebbe prender piede nel fine settimana. Diciamo che il primo step dovrebbe avere connotati maggiormente nord atlantici, quindi meno freddi, ma l’inserimento di una saccatura ben strutturata darà luogo ad una ferita ciclonica molto ampia e quindi ad un peggioramento piuttosto organizzato. Vedremo in seguito che il maltempo avrà modo di dar luogo a piogge localmente intense e copiose nevicate sui rilievi.
Allentamento del Vortice Polare:
col passare dei giorni assisteremo a quel tentativo di trasferimento delle masse artiche verso la Scandinavia. Un passaggio indotto dal fisiologico indebolimento del Vortice Polare, indebolimento che coinciderà con la maggiore ondulazione delle correnti d’alta quota e al trasferimento del freddo lungo i meridiani.
Più freddo tra fine mese e inizio marzo:
nell’ambito dell’indebolimento suddetto osserveremo irruzioni artiche più ficcanti nell’ultima decade del mese e non escludiamo, confermando l’ipotesi descritta nei precedenti editoriali, manovre tardo invernali rilevanti sino alla prima settimana di marzo.
Focus: evoluzione sino al 03 marzo 2015
Dopo qualche giorni di bel tempo, eccezion fatta per le due Isole Maggiori, subentrerà un vivace peggioramento che avrà ripercussioni soprattutto nel fine settimana. Le piogge assumeranno sovente carattere di rovescio o temporale e sui rilievi ci aspettiamo nevicate importanti. Sulle Alpi, specie ad ovest, le precipitazioni nevose potrebbero spingersi nuovamente a bassa quota.
A seguire interverrà un nuovo miglioramento per l’espansione ad est dell’Alta delle Azzorre, poi ecco un’altra incursione fredda che potrebbe risultare più incisiva – ma comunque rapida – della precedente. E si andrà avanti così sino ai primi di marzo.
Evoluzione sino al 08 marzo 2015
La prima settimana di marzo potrebbe proporci una nuova consistente irruzione. Non è da escludere, stante le proiezioni modellistiche odierne, anche una discreta componente continentale in grado di catapultarci nuovamente nel cuore dell’inverno.
In conclusione.
Inverno che volge al termine, è vero, ma che potrebbe riservarci non poche sorprese. E non scordiamoci che anche il mese di marzo, sovente, è in grado di assumere connotati invernali notevoli.