Le elaborazioni modellistiche, dall’inizio settimana, hanno evidenziato il venir meno definitivo della lunga circolazione instabile proprio in coincidenza del lungo week-end del 1° Maggio. Le ultime news non evidenziano una ritrattazione rilevante rispetto a questa linea di tendenza, ma l’instabilità termoconvettiva potrebbe essere l’unica nota stonata di disturbo del fine settimana, per via di una certa difficoltà dell’Anticiclone ad espandersi con decisione verso est. Di conseguenza il campo anticiclonico potrebbe prestare il fianco orientale ad una certa ingerenza di correnti fresche in quota. Vediamo nel dettaglio ciò che esprimono alcuni dei principali modelli matematici, con esclusione del modello GFS, la cui analisi odierna è già stata affrontata in un singolo editoriale.
ECMWF Il modello di Reading conferma una parziale lacuna barica per l’arco del week-end, in quanto l’espansione anticiclonica di matrice azzorriana andrà ad abbracciare più direttamente l’Europa Centro-Occidentale e l’area del Baltico. L’Italia resterà dunque un po’ al confine fra la figura anticiclonica incombente poco ad ovest ed una figura depressionaria fresca in quota centrata il Mar Nero. La conseguenza principale sarà quella di un flusso settentrionale, che manterrà condizioni di moderata instabilità termoconvettiva ad evoluzione diurna (particolare riferimento all’Appennino Centro-Meridionale), limitando allo stesso tempo il previsto significativo aumento termico. Fra domenica e lunedì un nocciolo ciclonico, in movimento retrogrado, potrebbe giungere fra le nazioni della Ex Jugoslavia e il Centro-Sud Italia, mantenendo una situazione di sostanziale stand by anche per l’apertura della prossima settimana, contrassegnata da tempo un po’ incerto. Sul lungo termine l’alta pressione continuerà a stare relegata un po’ troppo ad ovest (massimi barici in quota in ulteriore rafforzamento sul Golfo di Biscaglia), con l’Italia che potrebbe risentire marginalmente dei transiti di onde cicloniche in passaggio sull’Europa Centro-Orientale.
UKMO Lo schema barico proposto sul medio termine è del tutto simile a quello delineato dalle ECMWF, con il week-end che inizierà con una debole circolazione ciclonica fresca in quota più presente al Sud Italia. Fra domenica e lunedì appare invece minore l’influenza del nuovo apporto ciclonico dalla Penisola Balcanica, il cui perno dovrebbe mantenersi oltre l’Adriatico per una più decisa spinta anticiclonica, la quale potrebbe fortemente limitare gli spifferi d’instabilità per la giornata di martedì (ultimo giorno di previsione).
GEM Il modello canadese conferma l’impronta del flusso di correnti nord/orientali per il fine settimana, una spina nel fianco rispetto al tentativo dell’Anticiclone di chiudere la porta ad ogni spiffero instabile. Le difficoltà dell’alta pressione potrebbero poi rafforzarsi per i primi giorni della prossima settimana, in quanto correnti nord/occidentali, pilotate da una depressione scandinava, andrebbero marginalmente a coinvolgere il nostro Paese, impedendo una definitiva affermazione verso il Mediterraneo Centrale dell’alta pressione delle Azzorre. Si tratta di uno schema di previsione, anche in prospettiva di medio-lungo termine, non dissimile da quanto proposto da ECMWF, ma a differenza del modello di Reading il motore dell’alta pressione si potrebbe persino andare a stabilire più ad ovest, con una minore influenza sul nostro territorio.
NOGAPS Nemmeno le NOGAPS vanno fuori binario rispetto all’evoluzione media presentata dagli altri modelli. Nel week-end l’instabilità è attesa interessare il Sud, mentre il Nord beneficerà del tempo migliore. Il meteo instabile al Sud sarà esaltato dal movimento di una piccola goccia fredda tra il Basso Adriatico e la Sicilia. Per l’inizio settimana, le carte di previsione mostrano una minore influenza delle correnti nord-occidentali, associate alle ondulazioni cicloniche di passaggio sull’Europa Centro-Settentrionale.
CONCLUSIONI La tendenza meteo per il week-end appare dunque influenzata da una certa instabilità, che potrebbe non limitarsi alla sola azione termoconvettiva tipica delle figure anticicloniche disturbate da refoli d’aria fresca in quota. Alcuni modelli vedono infatti il coinvolgimento diretto del Sud da parte di una piccola goccia fredda di matrice balcanica. Per la prima parte della prossima settimana le insidie maggiori saranno invece rappresentate dalle ondulazioni del flusso associato ad un maggiore dinamismo ciclonico sul Nord Europa. Qualche affondo ciclonico diretto verso i settori orientali europei potrebbe marginalmente influenzare il nostro Paese, impedendo ancora una maggiore espansione della figura di alta pressione oceanica, il cui centro motore potrebbe restare imperniato sul comparto occidentale del Continente.