Sembrano non esserci più dubbi circa l’irruzione Artica che coinvolgerà l’Europa centrale durante il prossimo weekend. Noi, data la complessità della configurazione barica in auge, preferiamo non sciogliere definitivamente la prognosi e attendere altre 48 ore prima di poter asserire con certezza che arriverà il freddo.
Quel che possiamo dirvi, alla luce degli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici, è che un nucleo d’aria assai fredda – staccatosi dall’Artico – verrà risucchiato sulla Mitteleuropa dalla lacuna barica lasciata in dote dal Vortice Ciclonico italico. La frustata meridiana non può prescindere dalla spinta dinamica settentrionale azzorriana, che difatti viene indicata nella stragrande maggioranza delle mappe osservate.
Ciò detto, qualora dovesse verificarsi l’irruzione fredda sarà interessante valutare il grado d’incidenza sull’Italia. Sembrerebbe, ad oggi, che l’arco alpino possa offrire – d’altronde come consuetudine – un valido sbarramento contro la discesa meridiana. Osservando il modello GFS-Special, focus Italia, riscontriamo variazioni termiche eclatanti proprio sulle Alpi, laddove avremo un tracollo termico mediamente di 8-10°C a cavallo tra venerdì e sabato (il raffronto è tra la mezzanotte di oggi e la mezzanotte del 14 ottobre).
La diminuzione sarà notevole anche al Nord, Toscana, Umbria e Lazio: dai 4 ai 6°C in meno. Flessione che sarà in grado di propagarsi in direzione della Sardegna – pur parzialmente – e nel resto del Centro Italia. Il Sud, invece, potrebbe ritrovarsi sotto il ramo ascendente della circolazione ciclonica e conseguentemente potrebbe risentire di un richiamo d’aria caldo-umida proveniente dal basso Mediterraneo o addirittura dal nord Africa. Ecco spiegato il rialzo che andrà a coinvolgere un po’ tutto il settore – eccezion fatta per la Campania.