ALTA PRESSIONE SCOMPARSA – Ci si chiede da tempo che fine ha fatto l’anticiclone, dopo che per settimane (per non dire mesi) raramente lasciava scoperta l’area euro-mediterranea. Ebbene, in questa fase l’anticiclone si è rintanato in Aperto Atlantico e resta totalmente ai margini, preferendo le distensioni verso nord che vanno ad incentivare gli afflussi d’aria fredda sull’Europa Occidentale che tengono ben alimentata una vasta saccatura. La configurazione barica attuale ad ampio raggio, da cui si è scatenata l’attuale fase di maltempo sull’Italia, è simil-invernale e deriva proprio da una maggiore propensione ai schemi meridiani.
SITUAZIONE POCO EVOLUTIVA – Da un eccesso all’altro: se prima era l’alta pressione a fare il bello ed il cattivo tempo, ora sono invece le depressioni nord-atlantiche che continueranno a tenere il coltello dalla parte del manico. Anche la prossima settimana, dopo una breve pausa attesa martedì, vedrà l’Italia attraversata da perturbazioni in serie pilotate dagli affondi depressionari nord-atlantici. Solo dall’inizio della terza decade d’aprile il vortice di bassa pressione britannico restringerà un po’ il raggio d’azione e sull’Italia sarà probabilmente il Nord a risentire più direttamente di una certa influenza perturbata.
PROSPETTIVE DI FINE MESE – Non è affatto semplice delineare quella che potrà essere la tendenza meteo a 10-15 giorni: tentiamo di farlo avvalendoci delle cosiddette tendenze probabilistiche, quelle che vanno a riunire tutta una serie di scenari per giungere alla cosiddetta soluzione media, quella che allo stato attuale delle cose sarebbe la più plausibile. Negli ultimi giorni del mese sembra che gli affondi depressionari faticheranno maggiormente a raggiungere l’Italia scivolando maggiormente verso l’Iberia. In sostanza dovrebbero quindi aversi giornate più soleggiate sul nostro Paese, ma con instabilità un po’ in agguato principalmente per quanto concerne il Nord.