Possiamo affermare che, tra tutto questo “fiorire” di modelli caotici, l’unico che si è palesato molto fluido ed estremamente regolare è stato, senza alcuna ombra di dubbio, il modello delle Reading (ECMWF). Tale elaborazione numerica ha messo a segno una serie (notevole) di runs che, nelle varie emissioni, praticamente si discostavano tra loro di poco o quasi nulla. Da ben 5 giorni tale emissione disegna sempre lo stesso scenario. Quale potrebbe essere l’evoluzione?
Va detto, in prima istanza, che l’aria fredda proveniente direttamente dalle regioni polari, in un veloce getto e diretta verso il Mediterraneo centrale (in prima battuta attraverso la Fossa del Rodano), innescherà una situazione depressionaria “complessa”, con rotazioni cicloniche che potrebbero abbracciare le regioni adriatiche sino a congiungersi a quelle tirreniche.
La prima fase, quella tra il 20 ed il 21/22 di marzo, sembra essere quella più instabile con frequenti rovesci e possibilità di neve, sulle regioni centrali del medio ed alto Adriatico, comprendendo anche le centrali tirreniche (zone interne), a quote medio basse (400/500mt) e non esclusivamente montane.
Vista “la verticale” d’ingresso dell’aria fredda, situazione tipica, le regioni che dovrebbero rimanere “in ombra” dovrebbero essere le centro occidentali padane e parte del nord est. Diciamo, sommariamente, vista ancora la situazione non ben chiara dovuta alla distanza temporale dell’evento che, la parte più interessata da fenomenologia ( pioggia o neve che sia), dovrebbe essere quella del nostro levante, dalla bassa ER sino alle regioni meridionali.
Ovviamente tale evoluzione vedrebbe un netto decremento dei valori termici, sino 10/12 gradi nei valori massimi. La situazione, pur rimanendo sempre squisitamente invernale, dovrebbe presentare un’evoluzione che si potrebbe “consolidare” attraverso una maggior inclinazione dell’HP delle Azzorre verso NE e relativa chiusura di tutto il centro depressionario sul Mediterraneo centro orientale. Ne consegue una rotazione delle correnti da “polari” a continentali, con continui apporti di aria sempre fredda verso di noi, quasi certamente più stabile, tranne ancora per le centro meridionali adriatiche.
Non c’è, e non si dovrebbe prospettare in assoluto, un “rientro” di tutta la configurazione (attraverso un parziale west shift) da ovest verso est. L’asse “freddo” si mostra molto meridiano.
In attesa di poter commentare, attraverso un now casting, la situazione sopra descritta, saluto tutti i lettori del MTG.