LA STORIA SI RIPETE Il sud della Puglia è stato investito da violenti temporali nel primo pomeriggio di ieri: a parte l’intensità dei fenomeni, con accumuli che in qualche caso hanno sfiorato i 50 millimetri nell’arco di poche decine di minuti, a far notizia è stata una tromba d’aria nel leccese, la quale ha investito con violenza la zona di Galatina e dintorni (in particolare il comune di Melpignano). Stiamo parlando di un vero e proprio vortice disceso dal cumulonembo, che ha toccato anche il suolo e non quindi un funnel cloud o un waterspout (tromba marina), eventi decisamente più frequenti.
Si è temuto davvero il peggio, ma per fortuna la tromba d’aria ha sfogato tutta la propria energia per una decina di minuti senza interessare direttamente i centri abitati, ma solo le campagne limitrofe. In tanti hanno comunque potuto immortalare lo spettacolare fenomeno. Quali le cause scatenanti di questi temporali? La miscela esplosiva è stata dalla presenza d’aria caldo-umide al suolo con un’iniezione di correnti più fresche nord-occidentali in quota. Il tutto è degenerato proprio nel primissimo pomeriggio, momento di massimo surriscaldamento giornaliero e di confluenza fra le brezze marittime da Adriatico e Ionio, che si incontrano proprio sull’entroterra salentino generando convergenza ed ulteriore iniezione di umidità nei bassi strati a far da carburante.
Il fazzoletto di terra del Salento si conferma particolarmente incline ai fenomeni estremi di tipo tornadico. Rammentiamo come poco più di un anno fa era stato fatto anche un convegno meteo, con illustri esperti in materia, dal titolo: “La Terra degli Uragani: trombe d’aria nel Salento”. Effettivamente è tutt’altro che trascurabile la frequenza delle trombe d’aria intense sul tacco d’Italia: negli ultimi anni gli eventi più importanti hanno colpito nel tarantino la zona di Lizzano nel maggio del 2007 e quella di Mottola nell’estate dell’anno scorso.