Subito dopo il terremoto in Giappone, sono iniziate a circolare voci allarmistiche, in merito ad un presunto sisma a Roma previsto per l’11 maggio 2011. Ormai siamo alla vigilia di questa presunta previsione, ma in città è vera psicosi fra i cittadini e non si parla d’altro, nonostante gli esperti abbiano invitato tutti a non farsi condizionare da scenari così apocalittici. Come si è potuta diffondere una simile notizia? Tramite Internet, lo strumento di comunicazione di massa divenuto fra i più potenti.
Ebbene, la notizia si rincorre sul web da diverse settimane, soprattutto dopo il distruttivo terremoto avvenuto in Giappone: sono richiamati documenti che fanno riferimento a Raffaele Bendandi (sismologo autodidatta morto oltre 30 anni fa), il quale avrebbe previsto questo terremoto dell’11 maggio 2011 sulla Capitale. Nonostante non si possa insignire del titolo di scienziato, Bendandi non è un nome qualsiasi: dalle sue carte storiche emerge chiaramente com’era stato capace di prevedere disastri come i terremoti del 13 maggio 1915 ad Avezzano e del 2 gennaio 1924 a Senigallia.
Le sue teorie prendono spunto dal movimento degli astri, in quanto l’origine dei terremoti, secondo i suoi studi, sarebbe prettamente cosmica. Sulla base dei dati da lui raccolti e controllati, il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l’azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti. Studiando questi movimenti, Bendandi scrisse nel 1923, davanti ad un notaio di Faenza, che il 2 gennaio 1924 si sarebbe verificato un terremoto nelle Marche, che davvero accadde, anche se due giorni più tardi. Ora l’11 maggio 2011, stando agli appunti di Bendandi ricostruiti dopo sua morte, sarebbe il turno di Roma.
Cosa c’è di vero? Probabilmente proprio nulla: in questi presunti i documenti relativi al 2011 non si trova invece nessun riferimento a luoghi o date precise, come quelle che sono state riportate su Internet. Le notizie su un presunto terremoto previsto per l’11 maggio 2011 a Roma sarebbero pertanto destituite di ogni fondamento. Va inoltre osservato, che le previsioni di Bendandi sono sempre state nell’arco di alcuni mesi, massimo un anno, e mai per il lungo periodo. E’ inverosimile quindi pensare che abbia fatto delle predizioni addirittura ad alcuni decenni di distanza dalla sua morte.
Come possa essere rimbalzata una simile tesi è davvero difficile ricostruirlo, ma si tratta ad ogni modo di una colossale bufala mediatica, come da tempo vanno sottolineando gli esperti. Molti cittadini sono comunque preoccupati, non si fidano delle rassicurazioni e c’è addirittura chi non si recherà al lavoro. Nell’attesa di questo presunto sisma, una serie di tavole rotonde e convegni sono previste per domani (11 maggio) a Roma proprio sul tema del terremoto. In particolare, verrà evidenziato come, allo stato attuale delle conoscenze, non sia possibile prevedere con esattezza quando avverrà un terremoto di una certa magnitudo. Si possono però fare delle previsioni probabilistiche: cioè si può stimare la probabilità che si verifichi un terremoto di una certa magnitudo, in un determinato intervallo di tempo e in una certa area.